Kaja Kallas, l’Iron Lady estone che si oppone alla Russia
11 Giugno 2022
La guerra ha avuto conseguenze nella politica interna di tutti i Paesi europei, ma quello che ha subito il contraccolpo più forte, almeno per ora, è l’Estonia. Fino all’inizio della guerra sembrava reggere l’equilibro tra il Partito Riformatore della premier Kaja Kallas e il Partito di Centro del leader Jüri Ratas. Con l’invasione della Russia sono emerse posizioni inconciliabili di politica estera, che hanno spinto Kallas a rimuovere i sette ministri del Partito di Centro.
Forte delle proprie convinzioni europeiste, atlantiste e liberali, Kallas sta trovando il bandolo della matassa per sbrogliare la crisi di governo. Quella che la stampa internazionale ha rinominato Iron Lady estone, infatti, è vicina a un accordo con i popolari di Isamaa e con il Partito Socialdemocratico. Rimarranno così all’opposizione il Partito di Centro, accusato di tessere ancora rapporti con la Russia di Putin, ed EKRE, il secondo partito del Paese. Euroscettici di estrema destra, avevano dato la propria disponibilità per tornare al governo dopo la parentesi tra il 2019 e il 2021. Tuttavia, Kallas ha ritenuto che un alleato simile fosse squalificante agli occhi dell’Unione Europea.
Il dado non è ancora tratto, ma le consultazioni stanno procedendo spedite. In ogni caso, fra nove mesi i cittadini estoni saranno nuovamente chiamati a votare e la popolarità della leader liberale non è in discussione. Un sondaggio di Politico.eu, infatti, attesta le intenzioni di voto del Partito Riformatore al 34%, ben 14 punti percentuali in più di EKRE.