La commissione “ammacca renziani”(aspettando Ghizzoni)
16 Dicembre 2017
di Carlo Mascio
Gentiloni da Bruxelles interviene sul caso Banca Etruria che vede nuovamente tirata in ballo Maria Elena Boschi, ora sottosegretaria del suo governo. E lo fa a modo suo cercando di buttare acqua sul fuoco: “Basta bisticci sulle banche, non interessano ai cittadini”. Sarà che Gentiloni deve fare il Gentiloni (specialmente ora) ma forse il premier dimentica che il segretario del suo partito sembra aver puntato tutto (o quasi) proprio sulla commissione d’inchiesta sulle banche con il fine di mostrare a tutti la “verità” e affinché “chi ha sbagliato paghi”. Quindi non proprio una roba riservata a tecnici o addetti ai lavori. Anche perché, per dirla tutta, in ballo ci sono anche cittadini-risparmiatori che con i crac bancari hanno perso buona parte dei loro risparmi, in alcuni casi grazie al decreto salvabanche varato proprio dal governo Renzi.
In ogni caso, la verità, probabilmente, è un’altra: si vede che in casa Pd forse in molti hanno capito che questa commissione d’inchiesta più che smacchiare l’immagine del partito e del suo leader Matteo Renzi, offuscata proprio dalle vicende relative ai crac bancari, si è tramutata nell’ennesimo boomerang.
E le comparsate televisive della Boschi e di Renzi, entrambi su La7 l’altra sera, seppur in programmi diversi, non hanno certo aiutato: oltre ad evidenziare il nervosismo dell’ala renziana per l’evidente ritorsione mediatica delle audizioni rilasciate in Commissione, non hanno fugato ogni dubbio, soprattutto su Banca Etruria. Prima il presidente della Consob Vegas che dice di aver parlato di Banca Etruria con la ministra Maria Elena Boschi (“Venne lei ad incontrarmi a Milano nell’aprile 2014. Era preoccupata per l’eventualità che l’istituto fosse incorporato dalla Popolare di Vicenza”) e poi l’ex ad Veneto Banca Consoli che dice di aver incontrato “i vertici di Banca Etruria a casa Boschi” e che “c’era anche la ministra ma non parlò”, non aiutano certo ad allontanare il clamore sul presunto coinvolgimento dell’allora ministra per le Riforme in merito alle vicende relative alla banca di cui papà Boschi all’epoca dei fatti era vicepresidente. E non finisce qui: c’è ancora in calendario l’attesissima audizione di Ghizzoni prevista per il 20 dicembre.
Nonostante ciò, Gentiloni, come se nulla fosse, sempre da Bruxelles dice che “Maria Elena ha chiarito” e “sarà candidata del Pd”. Sarà, ma di sicuro in tutto questo c’è il fatto che quello che doveva essere il nuovo cavallo di battaglia piddino per recuperare voti in campagna elettorale, si sta tramutando in un clamoroso autogol. Non a caso, stando ai sondaggi, il Pd in questi giorni è sceso sotto la “soglia Bersani”, ovvero il minimo toccato all’epoca dell’ex segretario Dem, attestandosi quasi al 24%. Se questi sono i presupposti, marzo non promette nulla di buono.