In questi giorni di terribile angoscia si sente un po’ di tutto.
Virologi, biologi, medici, infermieri, politici, giornalisti, tutti che dicono la loro sul coronavirus, leaders d’un opinione pubblica che continua a vivere a metà tra la paura e l’incredulità.
C’è chi lo considera poco più di un raffreddore, chi la peste del 2020, ci sono quelli che accusano i cinesi, ora pure qualcuno gli italiani; c’è chi vorrebbe chiudere gli aeroporti, chi mette la mascherina e chi no. Ci sono quelli che celebrano il lavoro del governo, coloro che ne denunciano l’incapacità. E poi ci sono i litigi tra regioni e governo con i soliti biechi rimbalzi di responsabilità che tanto fanno male al nostro paese.
In ultimo c’è la litania nazionale sull’atavica irresponsabilità nostrana. Emerge quell’istinto autolesionista, scioccamente fatalista e pruriginoso che fa sempre da sfondo al dibattito pubblico: “siamo un popolo di egoisti”… “non sappiamo rispettare le regole”….“ce ne freghiamo degli altri”….“non abbiamo senso civico”…e così ci commiseriamo, ci autoassolviamo e scappiamo dalle nostre responsabilità.
Nel mezzo di questo minestrone mediatico Corrado Formigli ha dichiarato, forse a parziale discolpa dI questo caos: “la Cina ha il vantaggio della Dittatura”.
Di tutte le cose che sono state dette in questi giorni complicati questa è forse l’unica che non accetto.
Non l’accetto perché presuppone che il controllo possa essere efficace solo con l’autorità e la paura, mentre credo fermamente che il mezzo di controllo più efficace sia l’umanità, cioè quel sentimento di solidarietà, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini.
La libertà democratica si fonda proprio su questo sentimento: la consapevolezza che la mia libertà è tale solo nella misura in cui non lede la libertà di qualcun altro.
E’ un principio che incorpora grande responsabilità.
La mia libertà è tale se rispetta quella del mio vicino e i sistemi democratici funzionano, seppur con le loro contraddizioni e difficoltà, perché assicurano che nessuno abusi della propria.
Con la responsabilità si genera la fiducia ed è essa, insieme a regole chiare, il miglior strumento per combattere questa battaglia.
A questo sentimento dobbiamo fare appello per chiedere alla gente di rinunciare alla loro quotidianità, di sospendere i divertimenti, di rinunciare a parte della loro libertà, per tutelare quella degli altri.
Smettiamola di compiangerci, siamo responsabili, combattiamo il coronavirus ed esercitiamo la nostra libertà nella sua forma più alta.