La “Magna Charta” non è mai stata attuale come adesso
06 Febbraio 2011
Magna Charta è un nome che tutti conoscono anche senza conoscerlo davvero. Uno di quei nomi che tutti hanno sentito almeno una volta anche senza avere particolare dimestichezza col racconto storico. Della storia rappresenta una svolta epocale, un evento simbolico, di quelli imprescindibili, degni di stare anche dentro il più raffazzonato compendio. E proprio per questo si presta a travisamenti, generalizzazioni e cattive interpretazioni.
A cominciare dal dato esemplare di un documento redatto in latino e al tempo stesso perfettamente calato nel contesto dell’Inghilterra medioevale, a testimonianza dell’incontro tra due mondi, il greco-romano e il barbarico-cristiano, che sono alla base dell’Occidente moderno. Per finire con l’ostinata tendenza a sottovalutare un editto che, pur denunciando molti limiti e di fatto nessuna pretesa costituzionale, assume senza dubbio un rilievo unico. Molti luoghi comuni, nel senso dell’esagerazione e in quello dello svilimento, vanno sfatati.