La marcia indietro sulla Spa è semplicemente un’altra chance persa

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La marcia indietro sulla Spa è semplicemente un’altra chance persa

16 Febbraio 2010

Ieri le agenzie hanno battuto due grandi insegnamenti che faranno la storia della politica italiana: si inizia, in rigoroso ordine istituzionale, con l’apoteosi dell’ovvio “Chi ruba è un ladro, e basta” per proseguire con una delle solite perle di saggezza del sen. Granata “Questa storia [degli emendamenti presentati dalla maggioranza al cosi detto decreto sulla Protezione Civile s.p.a., ndr] dimostra che nel governo esiste un gruppo consapevole di quanto sia rischioso portare avanti idee che non siano frutto di una discussione libera. E’ una lezione che il Presidente del Consiglio deve trarre”.

Sulla prima affermazione, che chi vuole può anche leggere, nella versione contestualizzata, “chi è accusato di aver rubato è un ladro, e basta”, oltre a constatarne la ineccepibile pregnanza logica si nota, forse maliziosamente, un altrettanto pregnante tempismo nello scaricare (si dovrebbe dire prendere le distanze) il Sottosegratrio Bertolaso e soprattutto nell’indebolire chi lo ha difeso a spada tratta. Piccoli giochetti di tattica politica, non propriamente istituzionali, ma che trovano una sponda importante al Quirinale che, senza che nessuno l’abbia richiesto, ha tenuto a precisare che la gestione dell’emergenza è di totale competenza della Presidenza del Consiglio, …. ce ne eravamo accorti!

Più interessante appare invece l’analisi del Sen. Granata sulle dinamiche all’interno della maggioranza. Apprendiamo che prima che alcune selezionate, “consapevoli”, indipendenti, “teste pensanti” intervenissero, la maggioranza e il Consiglio dei Ministri erano una specie di Soviet Supremo, dove l’arroganza del Capo impediva la libera discussione. Stiamo parlando di un decreto legge sul quale si lavora da tempo, passato in Consiglio dei Ministri e pronto per essere approvato in aula fino a qualche giorno fa, senza che nessuno, delle forze consapevoli e pensanti, della maggioranza avesse alzato un dito.

Poi qualcosa è successo. Certamente per una fortuita coincidenza, proprio mentre il Parlamento si appresta a discutere il suddetto disegno di legge e la campagna per le regionali sta per iniziare, i magistrati di Firenze ci fanno sapere che il dottor Bertolaso si è sottoposto ad alcune sedute (che ha regolarmente pagato) di fisioterapia eseguite da una specialista diplomata, che non è proprio Miss Universo.

Apriti cielo! A parte lo starnazzare inverecondo dell’opposizione, nella maggioranza si è d’improvviso formata una sorta di banda dei perplessi rispetto all’opportunità di sostenere il disegno di legge sulla Protezione Civile s.p.a. Prese di distanza, distinguo, perplessità e il povero Bertolaso relegato alla giustizia “che deve fare il suo corso” (chiedere, tra gli altri, a Calogero Mannino ed Ottaviano del Turco).

Cosa diceva in sostanza il disegno di legge: siccome in Italia per completare una grande opera (sempre ammesso che se ne inizino i lavori) ci vogliono mediamente dagli 11 ai 15 anni, se ne voleva affidare la gestione alla protezione civile, con procedure che le permettessero di non dover fare i conti con i veti, tra gli altri, delle comunità montane e le associazioni per la protezione dei falchi pellegrini, insomma una specie di estensione programmata della legge obiettivo. Ed ancora si voleva costituire un ente pubblico economico che avesse, per le situazioni di emergenza, anche funzione di prevenzione, sulla scorta della Federal Emergency Management Agency americana.

Di questo si stava parlando fino a qualche giorno fa e non di iene ridens la notte del terromoto dell’Aquila, ne tanto meno della eventuale corruzione di funzionari dello Stato, che non mi pare essere nata nel nostro Paese con la Protezione Civile.

Insomma non so se le anime belle e pensanti del PdL se ne sono accorte, in un colpo solo hanno fatto il gioco di chi vuole indebolire il Governo e la maggioranza a sei settimane dalle elezioni e hanno impedito a questo Paese di fare un piccolo passo in avanti verso la modernizzazione.

Complimenti!