
La Merkel “contenta” per l’uccisione di Bin Laden. I cattolici insorgono

06 Maggio 2011
E’ giusto festeggiare e rallegrasi per l’uccisione di una persona, seppur un terrorista come Osama bin Laden? E’ questo che, da qualche giorno, si chiedono giornalisti e politici tedeschi. Jörg Schönenborn, uno dei principali analisti politici della prima rete statale tedesca, in un commento durante l’edizione principale del telegiornale, ha espresso disagio e disapprovazione nel vedere le manifestazioni di giubilo alla notizia della morte del leader di al-Qaeda. E’ certamente vero che Osama bin Laden è stato un criminale responsabile della morte di migliaia di persone, ma un paese civile e civilizzato come gli Stati Uniti, secondo il commentatore tedesco, non avrebbe dovuto avere paura di un tribunale internazionale. Uccidendo Osama bin Laden gli americani, sostiene ancora Schönenborn, hanno creato un nuovo martire.
Ora, se, in realtà, i festeggiamenti dei cittadini statunitensi possono essere in qualche modo comprensibili, soprattutto in ricordo dell’attentato alle Torri Gemelle e per un’attesa di quasi dieci anni, più complicato e difficile è giustificare e comprendere la reazione di Angel Merkel: “Mi rallegro che si sia riusciti a uccidere Osama bin Laden”. Questa frase, breve ed detta, forse, senza riflettere troppo sulle possibili conseguenze, ha scatenato, in Germania, un acceso dibattito durante il quale la Cancelliera tedesca è stata criticata non solo dai politici e rappresentanti cattolici, ma anche, più in generale, da diversi esponenti della coalizione di maggioranza. A poco sono servite le rettifiche e correzioni da parte del giornalista Steffen Seibert (il portavoce della Cancelliera) che ha ricordato come questa frase non debba essere isolata dal contesto e dal momento in cui è stata affermata e che non voleva trasmettere una sorta di sentimento di vendetta. Secondo la spiegazione di Seibert, Angela Merkel si rallegrava del fatto che ora Osama non sarà più un pericolo e che il mondo, oggi, è diventato sicuramente più sicuro. Tra l’altro, come ricordato dallo Spiegel-online, nell’ultimo consiglio dei ministri non si è discusso neanche di queste critiche. Tuttavia, anche se per la Cancelliera, il discorso sembrava chiuso, le reazioni non sono mancate.
Il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Alois Glück, ha definito irritante la reazione di Angela Merkel, perché i cattolici sono contrari a qualsiasi forma di pena di morte. L’esponente cattolico della CDU (il partito della Merkel) Martin Lohmann ha affermato che la morte di un essere umano per un cristiano non può mai essere motivo di gioia. Anche Günther Beckstein, della CSU, il partito bavarese “gemello” dei cristiano democratici, ha affermato che l’uccisione di un uomo senza una qualche forma di processo degno di uno stato di diritto è, dal punto di vista etico e giuridico, un fatto estremamente problematico. Anche il Presidente del Consiglio centrale dei musulmani tedeschi, Aiman Mazyek, ha criticato la Merkel. Secondo Mazyek alla violenza del terrorismo non bisogna rispondere con la stessa moneta, ovvero con la violenza e la morte. Anche il vicepresidente del Bundestag, Katrin Göring-Eckardt (dei Verdi e protestante), ha dichiarato alla Berliner Zeitung, chequando viene ucciso un essere umano, in quanto cristiana, non c’è alcun motivo per festeggiare.
Di segno totalmente opposto le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Guido Westerwelle (FDP) che ha difeso espressamente la Cancelliera: “La morte del leader di al-Qaeda è un buona notizia per tutto il mondo”. Più timido è stato il sostegno di Siegfried Kauder della CDU secondo il quale la Cancelliera avrebbe dovuto formulare i suoi pensieri in modo diverso, perché quella frase può essere facilmente interpretabile come una sorta di desiderio di vendetta da parte dell’Occidente. Markus Löning dei liberali (FDP) si è dichiarato alleggerito dalla morte di Osama bin Laden perché ora possiamo avere meno paura del terrorismo. Se sarà veramente così è estremamente difficile e, forse, anche prematuro poterlo dire oggi. In ogni caso è innegabile che la morte, seppur avvenuta in modalità ancora oggi oscure e da chiarire, resta un importante successo degli Stati Uniti nella guerra contro il terrorismo. Non dimentichiamo, infatti, che l’11 settembre 2001 tutto il mondo si affrettò a manifestare, con convinzione, solidarietà agli Stati Uniti, anche oggi ci sarebbero dei buoni motivi per manifestare la propria vicinanza a Obama ed al paese che governa.