La Merkel è sola, la Germania entra in campagna elettorale
04 Giugno 2012
Allein. Sola. È così che la Zeit vede Angela Merkel. La politica della Cancelliera convince sempre meno, perché è una politica che sostiene i mercati e la finanza e non la politica ed i cittadini. Ma non è solo il più autorevole settimane tedesco a criticarla. Il malessere cresce anche tra i cittadini. E se nei paesi del Mediterraneo la crisi porta disperazione e sgomento, in Germania, in un contesto economico e sociale segnato dal benessere e dalla prosperità, aumenta l’insofferenza per un’Europa dei burocrati considerata molto lontana e distante dalle esigenze dei cittadini.
A Monaco sabato scorso, è stato il movimento Freie Wähler di Hubert Aiwanger a dare voce al loro malessere: €SM stoppen (scritto volutamente con il simbolo dell’Euro) – fermare l’ESM. Il meccanismo di stabilità finanziaria è stato il principale oggetto delle critiche (in forte accento bavarese) di Aiwanger, leader del movimento. Per Aiwanger e compagni l’ESM è un meccanismo che strozza gli stati nazionali ed i suoi cittadini solo per compiacere i mercati, gli speculatori ed i burocrati di Bruxelles. È necessaria una nuova e più solida politica finanziaria. Parole di comprensione sono state espresse anche per la Grecia, considerata una vittima di questo sistema. Insomma, non sembrava proprio di essere in Germania. Il principale avversario di Aiwanger è stata, ovviamente, Angela Merkel che continua a sostenere un’Europa che ignora i cittadini in nome del sistema economico e finanziario.
Come ogni manifestazione popolare e di piazza, c’era, naturalmente, un po’ di tutto. Da qualche cartello eccessivo – Fuck Brussel! Fermiamo la dittatura europea! Ritorniamo al Marco! – ad altri più moderati e realistici – Fermiamo l’ESM! C’erano anche molte contraddizioni nelle idee e negli slogan della manifestazione. Da una parte si sosteneva che l’Europa resta un valore da tutelare, ma dall’altra la Germania non deve pagare i debiti degli altri. Più che una vera e propria alternativa, il movimento di Aiwanger, al momento, cavalca un malessere crescente, senza però alcun tono populistico. Non sono estremisti, bensì lottano contro il radicalismo. Vogliono ridare al Parlamento la centralità che gli spetta, tanto che sono state raccolte le firme sia per un ricorso alla Corte costituzionale tedesca sia per due petizioni contro il meccanismo di stabilità finanziaria.
Nell’azione politica del quarantunenne contadino bavarese Aiwanger c’è un misto di sentimento anti-europeista, moderato orgoglio nazionale, supremazia della politica rispetto alla finanza, rispetto della costituzione tedesca e centralità dei cittadini e del parlamento. In una manifestazione molto colorata e con annessa anche un po’ di musica dal vivo, si è cercato di mettere insieme, in modo coerente e credibile, un insieme di idee e pensieri, forse, incompatibili. Certo è che i Freie Wähler fanno sul serio – non sono politici allo sbaraglio – perché hanno già numerosi rappresentanti nei parlamenti sia regionali che comunali e mettono insieme diversi movimenti minoritari della politica nazionale.
Al di la della loro reale possibilità di poter contare qualcosa nelle dinamiche politiche tedesche ed europee i loro piccoli successi nelle manifestazioni popolari dimostrano quanto sia complessa e non riducibile ad unum la posizione della Germania in Europa e sull’Europa. Angela Merkel e la sua politica non sono l’unica Germania, una nazione dove il dibattito sull’Europa è acceso e le posizioni sono molto variegate. Se poi quest’altra Germania, un po’ ai margini del dibattito politico e mediatico, sia meglio o peggio di quella rappresentata, oggi, dalle istituzioni della Repubblica Federale Tedesca, lo dirà il tempo. Il momento della verità sarà a fine settembre del 2013 con le elezioni federali. La Germania è già in campagna elettorale.