La Moratti ha fatto tanto per la cultura. E Milano dovrebbe ricordarlo

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La Moratti ha fatto tanto per la cultura. E Milano dovrebbe ricordarlo

22 Maggio 2011

Siamo di nuovo in campagna elettorale. Ovviamente è giusto parlare di programmi. Di cosa è già stato fatto e di cosa si dovrà fare in futuro, per la città di Milano. Un argomento su cui entrambi i candidati hanno dibattuto troppo poco, è stato quello della Cultura. Un argomento scottante, a volte scomodo, spesso patrimonio della sinistra. Invece nel caso specifico di Milano, Letizia Moratti farebbe proprio bene a cavalcare il vento della cultura. Perché per Milano “donna Letizia” ha fatto tanto. Per la musica del Teatro alla Scala, per l’arte nelle mostre di Palazzo Reale, per i giovani con l’Ansaldo e così via. 

Eppure in pochi ne parlano. Forse perché chi, come nel Pdl, è abituato alla politica del fare, non sente sempre la necessità di continuare a sbandierare ciò che è stato fatto. Ma così facendo si sbaglia. La gente deve sapere che la giunta Moratti, nel suo complesso, ha aperto nuovi spazi culturali, nuovi centri per i giovani (e non stiamo parlando dei caotici ed inutili centri sociali), dove quest’ultimi possono esprimere i loro saperi, le loro arti. Ha inaugurato il nuovo spazio del Museo del Novecento, tanto per fare un esempio. Di grande importanza.  Eredità dell’era Albertini, il museo contemporaneo con sede all’Arengario, è stato il maggiore investimento culturale della giunta capitanata dalla Moratti, e certamente il più cospicuo nella politica lombarda degli ultimi vent’anni. Ben quattromila metri quadri ridisegnati e rimodernati per ospitare 350 opere miliari delle collezioni civiche. Tra cui vi ricordiamo «Il Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo, i capolavori della collezione Jucker. E poi i futuristi,  l’arte informale e concettuale, con Burri e Kounellis. E in campagna elettorale nessuno ne parla. 

Invece di perdere tempo a inutili confronti con l’estremismo di Pisapia, la Moratti, parli della propria casa. In senso metaforico. Dia voce, pubblicamente all’Associazione “Casa di Letizia Moratti”. Che si occupa della valorizzazione del patrimonio culturale, storico e sociale di Milano, contribuendo alla diffusione di una cultura della democrazia e del dialogo. Attraverso l’organizzazione di eventi, convegni, manifestazioni pubbliche e seminari l’associazione intende affermare un modello di Milano autorevole, di prestigio, in grado di competere a livello internazionale attraverso la selezione e la divulgazione di studi interdisciplinari nel campo sociologico, economico, politico, urbanistico, giuridico, scientifico e culturale. Il modello di società al quale si ispirano i moderati del Pdl. Basata sui valori della responsabilità, dell’uguaglianza dei cittadini e della legalità, sempre nel rispetto della dignità di ogni singola persona. Su questi punti, potremmo dire ancora una volta universali, come il Museo del Novecento, si dovrebbe incentrare la campagna elettorale.

Per parlare poi della riqualificazione dell’ex area industriale Ansaldo, che prevede la creazione della cosiddetta "Città delle Culture", un grande polo museale in cui troveranno posto il Nuovo Museo Archeologico, il Centro delle Culture Extraeuropee, il Centro di Studi sulle Arti Visive, e il Laboratorio di marionette tradizionali dei F.lli Colla.  Il progetto del grande architetto David Chipperfield, vincitore del concorso internazionale per il recupero dell’area, prevede la ristrutturazione di alcuni edifici esistenti e la costruzione di un nuovo edificio che ospiterà il Centro delle Culture Extraeuropee. L’idea è quella di creare una sorta di piazza urbana coperta. Nella doppia facciata in vetro traslucido della hall è contenuto un sistema di camminamenti che portano agli spazi espositivi.

Leggendo il programma culturale, della campagna elettorale, della Moratti, si evince che c’è già in programma l’apertura del Museo del Gioiello, della Casa del Fumetto, della ristrutturazione della Casa di Alda Merini, o  casa della poesia. Oltre al raddoppio del Museo Archeologico, al completamento del restauro del Castello Sforzesco e alla creazione del museo della milanesità, per celebrare la storia e l’identità di Milano. Semplicemente geniale.