La Polverini si dimette. E Mueller?
25 Settembre 2012
di Carlo Zasio
Dopo lo scivolone d’autunno che aveva visto naufragare con l’insediamento del governo Monti l’ipotesi di un terzo quadriennio alla guida della mostra del cinema di Venezia per Marco Mueller, la tarda estate porta un’altra battuta d’arresto per il fabbricante di festival italo-svizzero-brasiliano post maoista e post moderno: le dimissioni irrevocabili di Renata Polverini, sponsor talmente appassionata dell’antropologo cresciuto cinematograficamente all’ex sala Universal di via Bari da arrivare a minacciare di non rinnovare il contributo della Regione Lazio qualora non fosse approdato alla guida della Festa del Cinema di Roma, pongono difatti un serio problema.
Questa edizione del festival dell’Auditorium è ancora fantasmatica, il programma non è stato presentato e per ora ci si è limitati a qualche indiscrezione o anticipazione su interviste rilasciate alle cronache romane dei quotidiani. Riguardo la sede dell’Auditiorium, che nel mese di novembre è in piena programmazione sinfonica con gli appuntamenti dell’Accademia di Santa Cecilia, ancora non è dato sapere come verranno ovviate le problematiche logistiche e quali altri location verranno utilizzate per un’edizione che si annuncia monstre, perlomeno nelle intenzioni di Mueller.
Dal Comune di Roma, che sarà ormai in piena campagna elettorale, ci si potrà aspettare solo un sostegno formale ed episodico, tanto più che il Sindaco ha subito la scelta del neo direttore da parte dell’ex governatrice. Certo, Mueller è un guerriero zen e ha le potenzialità per mutare una crisi in opportunità. Libero da condizionamenti e sotto la pressione di dover produrre un festival ineccepibile potrebbe arrivare a dei risultati eccelsi e cercare poi una riconferma da chi l’anno prossimo guiderà Campidoglio e la Pisana.
Ma gli scenari sono veramente incerti e la crisi economica morde, con possibili ripercussioni anche sulle sorti di una manifestazione come la Festa che rimane alla ricerca di una propria identità.