La Puglia che non piace ai cittadini viaggia veloce sui binari del web 2.0
25 Gennaio 2011
La Puglia viaggia veloce sui binari del web 2.0. Durante l’ultima campagna elettorale i diversi candidati si sono scontrati apertamente sul campo neutro della rete, tanto che Nichi Vendola è il politico italiano con più seguito su Facebook e Michele Emiliano – Sindaco di Bari – pubblica (ed invita gli altri utenti a farlo) sulla bacheca del popolare social network le fotografie dei dipendenti comunali che vagabondano durante le ore di lavoro.
Politici che rispolverano le tecniche del “porta a porta” in salsa ventunesimo secolo, provando ad avvicinare persone alla politica pubblicizzando appuntamenti e iniziative non con i già visti inviti cartacei, ma con qualche link da condividere. E’ la legge del terzo millennio, un nuovo modo di far politica figlio del tempo, nato nel vivace continente americano e che ha contagiato proprio tutti fino ad approdare in Puglia, dove a sfruttare le possibilità offerte dal web e dai social network non sono solo i politici, ma anche i cittadini.
“La Puglia peggiore” è il nome di un gruppo nato su Facebook, pochi giorni fa, nel quale si riuniscono quotidianamente cittadini pugliesi che pubblicano fotografie e video di paesaggi pugliesi deturpati da sciagurate azioni di singoli e da pianificate azioni politiche che, pur di sostenere le energie rinnovabili, danneggiano consapevolmente visuali mozzafiato che in Puglia, e solo in Puglia, si possono ritrovare. Le testimonianze sono state tantissime, così come tanti sono i cittadini stanchi di vedere abbandonato a se stesso il paesaggio naturale pugliese che avrebbe bisogno, invece, di un’instancabile cura e protezione politica.
Come ha raccontato la fondatrice del gruppo su Facebook, Adriana Tanzarella, in una lettera inviata a La gazzetta del Mezzogiorno “è necessario documentare e denunciare, perché nel corso dei nostri reportage ci siamo imbattuti in un numero impressionante di discariche abusive”. Vogliamo dare un segnale forte perché siamo stanchi di sentirci impotenti di fronte alle inadempienze della politica; siamo mortificati – continua – perché non esistono punti di riferimento né tantomeno deterrenti contro chi offende il paesaggio e l’ambiente e contro chi, d’estate, trasforma in discariche le nostre bellissime spiagge”.
La deturpazione del paesaggio pugliese intacca anche e soprattutto una delle principali attività economiche della regione Puglia: il turismo. Scorci naturali di bellezza estrema perdono la loro forza se sporcati non solo dai rifiuti, ma anche da pannelli solari e pale eoliche, rischiando di intaccare il fiore all’occhiello della “Puglia migliore”. Per valorizzare ed incentivare il turismo non bastano i proclami, non basta che la giunta guidata da Nichi Vendola viaggi per il mondo con l’idea di pubblicizzare il brand Puglia, ma sono necessarie prima di tutto misure che permettano a questa "Puglia peggiore" di fare quel salto di qualità che le permetterebbe di diventare, per una volta e magari anche per sempre, la "Puglia migliore" che ha tutte le potenzialità di essere.
Il gruppo nato in rete intende crescere per divenire un Comitato di Cittadinanza Attiva, in grado di interloquire con le Istituzioni perché “non è più tempo di azioni dimostrative di sparuti gruppi di persone e associazioni che si adoperano per pulire i litorali e le campagne, servono azioni concrete – non propaganda – e deterrenti efficaci” che rendano giustizia a questa terra, dove si riconosce il bisogno che le esigenze economiche incontrino la necessità, altrettanto importante, di tutelare il patrimonio ambientale.