La ‘putinizzazione’ di Saakashvili non è una buona notizia per i georgiani
19 Maggio 2012
Rimaniamo su Ucraina e Georgia. Quando si parla di questi due paesi non possiamo non raccontare un altro aspetto negativo che ha iniziato a tormentare "l’opinione " dei politici europei, in particolare sulla Georgia.
Per quanto paradossale possa sembrare, Saakashvili appare sempre più propenso a ripetere lo stesso percorso di Putin e i partiti dell’opposizione georgiani stanno tentando disperatamente di evitarlo… Si tratta della vicenda del "cambio posto" da quello di presidente della repubblica a quello di primo ministro.
Come molti analisti politici occidentali hanno fatto notare, la personalità politica del Presidente Saakashvili é molto cambiata. Tentare di capire il motivo è difficile ed è in fondo marginale. Fatto sta che, un po’ per colpa della politica regionale causata in prevalenza dal forte conflitto con Putin, un po’ per il rifiuto definitivo della NATO a offrire alla Georgia una corsia preferenziale per l’adesione, il lato autoritario del governo georgiano si fa sentire in tutto il paese.
Come abbiamo già ricordato, un forte isolamento politico di Tbilisi, le pressioni quasi insostenibili provenienti dal Cremlino che ritiene e chiama il presidente georgiano Saakashvili "cadavere politico" e il forte mutamento delle realtà politiche regionali che impediscono a noi occidentali di giocare un ruolo più attivo in Georgia (ma anche in Ucraina), fa emergere alcune aspetti negativi all’interno del paese.
Il corso politico del governo Saakasvili dal 2010 in poi ha incassato numerose critiche da parte di tutti coloro che da vicino conoscono la realtà politica georgiana. Lo scenario politico che ha (ri)creato Saakashvili è abbastanza anomalo e ha poco di democratico.
Come si sa, l’opposizione politica di Saakashvili è presa poco in considerazione da parte del partito di governo, il Ertiani Natsionaluri Modzraoba, Movimento d’Unità Nazionale, che gode di una vastissima maggioranza e che governa in modo assolutamente indisturbato. I partiti più promettenti e con più consensi popolar e in grado di offrire un’alternativa reale sono spesso accusati di collaborazionismo con il Cremlino, mentre coloro che sono meno influenti vengono ignorati in modo quasi sistematici.
Ora, in uno stato come la Georgia, in cui il sistema giudiziario libero è un miraggio e il corpo della polizia deve la lealtà al presidente in primis, diventa tutto ancor più pericoloso.
Si dica pure che il governo georgiano opera in tandem con un parlamento da cui mancano numerosi partiti nazionali, i quali, per protesta (relativa a dei sospetti brogli elettorali) rifiutarono i mandati parlamentari ottenuti con le elezioni del 2008 e rimasero fuori dal parlamento. Quella parte di opposizione che ha accettato il mandato, invece, non ha comunque nessun potere reale per poter controllare l’andamento politico della legislatura e, laddove fosse necessario, di protestare contro le chiare forzature da parte del partito di maggioranza.
In questo quadro, il presidente georgiano Saakashvili ha avviato numerose riforme costituzionali.
L’opposizione georgiana, i giornalisti locali e molti analisti politici occidentali vedono nell’ultima riforma costituzionale un chiaro tentativo da parte del presidente di tentare di rimanere al potere anche dopo il suo ultimo mandato presidenziale che scade nel marzo 2013, occupando il posto di primo ministro.
Per fare tutto ciò, servivano alcune riforme che sono già state compiute parzialmente. Cioè era necessario cambiare il modello georgiano da quello presidenziale a quello – "semi-parlamentare" e "semi-presidenziale". Con il modello attuale, presidente decide tutto per tutti e il ruolo del premier georgiano è estremamente debole con nessuna possibilità di governare. In questo momento, il sistema politico georgiano sta tentando di portare a termine una riforma seria che rafforzi sensibilmente il ruolo e il potere politico del futuro premier, sottraendolo in parte al controllo da parte del Presidente.
E’ innegabile che la messa in cantiere di una riforma del genere nel momento in cui il presidente Saakashvili è a fine secondo mandata faccia sorgere il sospetto legittimo da parte dell’opposizione del paese sulle reali intenzioni dell’uomo: fare la mossa che Vladimir Putin ha fatto in Russia.
Bisogna dire che se nel caso il presidente georgiano tentasse definitivamente di soddisfare la sua sete di potere ed eseguisse tale forzatura politica, non si tratterebbe più del ripetersi dello "scenario Putin" ma si creerebbe una versione modificata di esso. Mentre Putin si fece sostituire per un solo mandato, in Georgia il Presidente stesso porterebbe tutti i suoi poteri (o quasi) verso il nuovo incarico appena istituito.
Adesso, mentre tutti i governi dell’Occidente stanno già osservando con molta attenzione il perché di questa riforma, Saakashvili dovrà essere molto cauto e accorto. I suoi errori personali ed i suoi tentativi di mantenere il potere a tutti i costi, potrebbero distruggere definitivamente l’immagine del paese.
Nella situazione geo-politica attuale in cui si trova la Georgia, servirebbe una rafforzamento della trasparenza dei processi decisionali e più riforme che rendano la Repubblica georgiana una struttura di potere a potere più diffuso, per far sì che le possibili alleanze con l’Occidente, a cui la Georgia continua a guardare, comincino a formarsi realmente sulle basi dei valori condivisi. Solo tali alleanze saranno in grado di "difendere" la Georgia da tutte le intemperie politiche (come ad esempio le aggressioni russe). Uno scenario questo che non è la realtà del momento, per quanto dolga riconoscerlo.
Invece, ogni tentativo di consolidamento di potere o di forzatura nella politica interna compiute al di fuori delle regole democratiche rischiano di far isolare il paese ancor di più.
In questo periodo delicato, la Georgia avrebbe bisogno di tutto tranne che di un governo che non cambi mai e di un parlamento che funzioni in regime quasi mono-partitico. L’assenza delle alternanze politiche per un paese che tenta di iniziare la strada della democratizzazione può rivelarsi fatale.