La Russia tra crimini di guerra e arresti dei dissidenti
22 Novembre 2022
di Redazione
A Bakhmut una pioggia dorata è caduta sulla città. Munizioni incendiarie lanciate dai russi. L’ennesima prova che l’Ucraina non può limitarsi a chiedere negoziati. L’utilizzo di quel tipo di munizioni, infatti, è considerato un crimine di guerra. Altro che pace, non si porge l’altra guancia di fronte a una palese violazione del diritto internazionale.
Munizioni incendiarie lanciate dai russi a Bakhmut.
L’uso di munizioni incendiarie è vietatissimo dalla convenzioni sulle armi e rappresenta crimine di guerra pic.twitter.com/w40r6IXM1a
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) November 21, 2022
Nel frattempo, la Russia continua a serrare i ranghi, punendo ogni tipo di dissenso. Ieri, infatti, è comparsi sul web un video dalla regione di Belgorod. Veniva ripreso l’arresto di due militari di diverse unità per essersi rifiutati di rispettare l’ordine di andare a combattere, quindi a morire, per Putin. Il video ha uno scopo chiaro: intimidire tutti quelli che vogliono opporsi agli ordini.
A video appeared from the Belgorod region showing the detention of two servicemen from different units for refusing to comply with the order to go to the combat zone. The video is made with an aim of intimidating other mobiks who may decide they don't want to die for Putin. pic.twitter.com/4gsuQ1fUji
— WarTranslated (Dmitri) (@wartranslated) November 21, 2022