
La sfida di Lula è un Brasile global

02 Novembre 2022
Lula dovrebbe usare la sua vittoria per rilanciare l’economia brasiliana, scrive il Financial Times. Secondo il quotidiano, il Brasile è un gigante dalle uova d’oro. Bloccato. Negli ultimi dieci anni la crescita economica è sempre stata bassa. In media pari a zero dal 2011.
Sono ben lontani i fasti di 40 anni fa quando il Brasile cresceva di oltre il 7% all’anno. Il Brasile è una un’economia relativamente chiusa. Non è competitivo nell’export, se non nel settore agricolo e dell’industria mineraria. “Gran parte della spesa pubblica viene deviata verso burocrati o serve a lubrificare le macchine politiche”. Eppure si tratta di un Paese enorme, ricco di cibo, combustibili e metalli, con un fiorente settore delle energie rinnovabili.
Un Paese che coltiva buone relazioni con Stati Uniti, Cina, Europa e Russia. Lula, secondo l’FT, deve fermare la deforestazione in Amazzonia e rendere il Brasile attraente per gli investitori ESG. Sottoscrivere l’accordo tra Mercosur e Ue. Trovare un ministro del Tesoro che abbia la fiducia di investitori e mercato. Spiegare con quali risorse metterà in atto le sue promesse elettorali.
“Il Brasile prospererà solo se la sua élite politica ed economica mostrerà la stessa unità di intenti nella modernizzazione del paese che ha mostrato nella difesa della democrazia”, chiosa il Financial Times.