La sinistra radicale ha capacità di veto

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La sinistra radicale ha capacità di veto

07 Maggio 2007

Appena si parla di conti pubblici, extra gettito e pensioni il Governo entra in tilt. Anche sul fronte previdenziale, a tirare la coperta di Prodi è soprattutto la sinistra radicale, che spinge per abolire lo scalone introdotto dalla legge Maroni e mantenere anche nel 2008 la possibilità di ritirarsi a 57 anni a fronte di 35 anni di contributi. Ma Ds e Margherita replicano che non si possono usare tutte le risorse disponibili per eliminare lo scalone. E dopo l’ultimo tam tam di smentite, in vista dell’incontro del 9 maggio con i sindacati, la confusione regna sovrana. Con buona pace dei lavoratori. Fatto sta che, secondo il senatore di Fi Maurizio Sacconi, sottosegretario al Welfare nel governo Berlusconi: “Il Governo sta lavorando a soluzioni che riaprono il vaso di pandora della spesa previdenziale”.

Senatore, solo pochi giorni fa si è letto che il Governo suggerirebbe di andare in pensione dal 2008 con 58 anni e via via crescendo di un anno l’età pensionabile ogni 18 mesi.
Si, ma tanto poi è stato smentito tutto. Come al solito, del resto.

Appunto. E la Sinistra radicale ha esultato. Sembra sempre che Prodi sia sotto ricatto…
E’ così. La sinistra radicale ha capacità di veto.

Ma quali conseguenze genera tutta questa confusione?
Semplice: l’incertezza è la principale causa di fuga precoce dal mercato del lavoro.

Quindi effetti diretti sull’economia del Paese?
Certo. Vuol dire avere più spesa pubblica

Però c’è anche da dire che secondo il nucleo di valutazione della spesa previdenziale il super bonus Maroni si è rivelato un flop.
Ma è opinabile stabilire quanti di coloro che hanno deciso di prolungare l’attività lavorativa lo abbiano fatto per i bonus. Senza dubbio sono stati di più coloro che hanno prolungato l’attività lavorativa, però le perplessità del Nucleo di Valutazione valgono a maggior ragione per tutte le ipotesi di blandi incentivi ipotizzati nel governo per allungare l’età della pensione.

Quali sono i blandi incentivi di cui parla?
Guardi, il Governo sta lavorando a soluzioni che riaprono il vaso di pandora della spesa previdenziale che noi avevamo avuto il coraggio di chiudere. Tutte le ipotesi sono destinate a produrre una spesa previdenziale aggiuntiva. E sa cosa significa?

Ce lo dica lei
Significa rimettere in discussione la stabilità dei nostri conti.

Sui tempi delle modifiche al sistema previdenziale Prodi oggi ha detto: “Non voglio dare efficacia a nessun provvedimento prima di un anno o due”.
Loro stanno pensando a fare un provvedimento che cambia la legge Maroni prima del 31 dicembre ma vogliono creare un periodo di attesa.

Cioè prenderanno tempo?
Si. Con oneri di finanza pubblica nel senso che aumenta la spesa.

I coefficienti di trasformazione non sono stati aggiornati e ora, aumentata la speranza di vita, si pensa a una riduzione. Cosa ne pensa?
Se rimane lo scalone non servono, o almeno per un po’ di tempo possiamo non parlarne. Se invece salta lo scalone è ovvio che devono necessariamente tagliare le pensioni. C’è un’equazione inesorabile: più pensionati meno pensioni. Meno pensionati migliori pensioni.