La sorte di Strauss Khan è incerta quanto l’esito delle elezioni francesi

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La sorte di Strauss Khan è incerta quanto l’esito delle elezioni francesi

20 Maggio 2011

È l’americano John Lipski l’uomo che attualmente sostituisce Strauss Khan nella direzione del Fondo Monetario Internazionale. È di poche ore fa la notizia che DSK ha rassegnato le proprie dimissioni. La decisione è arrivata anche a seguito dell’invito a fare un passo indietro rivoltogli dal presidente Usa, Barack Obama, e si è concretizzata in una lettera in cui l’ex numero uno del FMI tiene a ribadire veementemente la sua estraneità rispetto alle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona a danno della cameriera trentaduenne dell’hotel Sofitel di Manhattan. Le dimissioni sono state messe in atto "per proteggere questa istituzione che ho servito con onore e devozione" ha dichiarato Dominique dal carcere.

Sono già note le possibili candidature: la Cina spererebbe fortemente di eleggere un suo uomo tra Zhu Min, consigliere speciale dell’ex capo del Fondo, ovvero Zhou Xiaochuan, attuale governatore della Banca centrale cinese, molti invece i candidati dei Paesi europei, ma attualmente non è dato sapere chi ricoprirà questa ambita carica.

Attualmente un dato è certo: in base ad un recente sondaggio della Csa, il 57% dei francesi intervistati crede che l’ex direttore del FMI, pure all’epoca della sua elezione conosciuto come un grande viveur, sia vittima di un complotto che lo vuole fuori dalle prossime presidenziali del 2012.

La Francia, che da mesi grida allo scandalo per le presunte vicende che avrebbero visto coinvolto il nostro Presidente del Consiglio, ha tralasciato, invece, gli affari di un uomo di casa propria. Tuttavia, è evidente che lo l’affaire non si sarebbe potuto coprire sotto le ceneri. Due accuse molto pesanti quelle rivolte a Khan, che lo hanno condotto in carcere e rischiano di procurargli una reclusione pari a 70 anni.

I giudici della Grande Mela si sono pronunciati, in queste ore, sulla seconda richiesta di libertà di cauzione, avanzata dai legali di Dsk, e nella quale il banchiere si impegna formalmente a rinunciare a tutti i propri diritti riguardanti l’estradizione. Hanno deciso di mettere l’ormai ex presidente del Fmi agli arresti domiciliari (nella casa newyorkese della figlia), indossando un braccialetto elettronico con un poliziotto armato  che vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell’imputato affinchè questi non fugga. Probabilmente nella prossima udienza la linea difensiva portata avanti dall’avvocato Benjamin Brafman, legale rappresentante di Dsk, consisterà nell’affermare che il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel è stato consensuale. Si ritiene che gli elementi di prova non siano compatibili con l’ipotesi di un rapporto forzato.

Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn: l’avvocato Jeff Shapiro, il quale ha dichiarato alla Cnn che la sua cliente si vede costretta a nascondersi e che il trauma subito è straordinario, soprattutto dopo aver saputo della fama del suo presunto aggressore.

Tutto questo basterà per tenere incollato il presidente francese uscente alla poltrona dell’Eliseo? I sondaggi dicono di no: si registra un crollo dei consensi per il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, a cui si aggiunge una oggettiva difficoltà a individuare un candidato unico per la sinistra e l’ascesa dell’estrema destra. L’esito delle elezioni risulta imprevedibile, almeno quanto la sorte del processo di Dominique Strauss Khan.