La speculazione petrolifera sulla pelle degli italiani
18 Aprile 2011
Siamo alle solite. Il prezzo del petrolio sale, benzina e gasolio si adeguano immediatamente più che volentieri. Ma se il prezzo scende ma i nostri due oppongono strenua resistenza. Restano, là, ancorati a quel prezzo tanto facilmente raggiunto grazie a un rimbalzo tecnico spesso dovuto a movimenti speculativi o dichiarazioni avventate da parte di qualche leader politico. Fanno fatica, le compagnie petrolifere, a rivedere al ribasso le quotazioni alla pompa adeguando i prezzi finali secondo l’andamento dei futures sul greggio contrattati in giornata – pratica che, al contrario, avviene più volte all’interno della stessa giornata in America, per esempio. A questo punto intervengono, Associazioni dei Consumatori, tv, assistiamo a sdegnate denunce bipartisan, tutti contro i petrolieri, abbasso le lobbies, e così via. Insomma, il solito bailamme.
In questo quotidiano – e francamente noioso – tran tran ecco che, ad un tratto, come d’improvviso, Francesco Pugliesi, Direttore Generale del gruppo Conad, al quotidiano romano Il Velino dichiara – nemmeno troppo velatamente – che le compagnie petrolifere continuano a riportare grandi margini anche in una situazione di estrema incertezza sul mercato. A noi, che non siamo altro che semplici cittadini e seccati osservatori del fenomeno, effettivamente il dubbio era un po’ venuto, ma, obiettivamente grandi strumenti per smascherare il misfatto non è che ne avessimo. Ora, ad avallare le nostre ingenue perplessità abbiamo trovato un alleato così autorevole che non ce lo saremmo mai aspettato.
Il motivo per il quale queste dichiarazioni risultano, se non completamente attendibili, quantomeno da approfondire attentamente risiede nel fatto che il gruppo Conad, gigante della grande distribuzione italiana, sta intraprendendo, con successo, una campagna di diversificazione del business. Nel 2006, infatti, l’azienda ha aperto il primo distributore di carburante di proprietà, cui sono seguite, in breve tempo, altre nove aperture dislocate, per lo più, nell’Italia centrale – fanno eccezione una nel Piemonte e un’altra in Sardegna. Con questa iniziativa, la Conad ha voluto entrare in un business altamente remunerativo e, contro ogni scetticismo iniziale, la strategia sta riscontrando un notevole successo, dal momento che dati parlano di oltre duecento milioni di litri erogati, a fronte di una produttività di oltre dieci milioni di litri.
La cosa strana di tutta questa vicenda è che il gruppo, pur senza l’impalcatura infrastrutturale e il know-how tecnico ritenuti necessari per il successo dell’operazione, non solo riesce a mantenersi all’interno di questo business accademicamente riportato come tipico esempio di mercato ad alte barriere all’ingresso, ma lo fa anche in maniera profittevole, mantenendo i prezzi circa dieci centesimi più bassi rispetto a tutti gli altri distributori nazionali.
Ora, anche ad un bambino verrebbe il sospetto che qui gatta ci cova. La domanda che sorge immediata è: non sarà mica che questi della Conad lavorano in perdita pur di mettere il becco nel business? La risposta è venuta forte e chiara direttamente dalla bocca del Direttore Generale con il messaggio che abbiamo già riportato, aggiungendo che “non posso dire a quanto la compriamo, ma posso dire che certamente ci guadagniamo”
Facendo due conti, se i distributori delle Seven Sisters applicano prezzi alla pompa di gran lunga più alti, tre sono i casi: o – come dichiara l’Amministratore Delegato di Conad, Mauro Lusetti, intervenuto in veste di pompiere a Radio24 – il problema degli elevati prezzi della benzina di altri distributori risiede nell’eccessiva lunghezza della filiera di commercializzazione dell’oro nero, oppure – come da tempo si dice – le compagnie petrolifere ci fanno dei gran bei dollaroni, nascondendosi dietro al problema – che pur esiste – di antichissime accise e balzelli imposte dallo Stato.
Ci riserviamo di ammettere una terza opzione: che ci sia una concomitanza di entrambi i fattori la spiegazione più plausibile?
Ma questo tertium è datur solamente per non voler sempre fare i soliti maliziosi e malpensanti prevenuti.
http://www.iolowcost.it/ambiente/risparmiare-sul-carburante-alla-conad/