La “terza via” del Giappone per far ripartire il motore economico dell’Asia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

La “terza via” del Giappone per far ripartire il motore economico dell’Asia

28 Giugno 2010

Il governo di Naoto Kan, nuovo Premier giapponese dall’8 giugno scorso, ha approvato una manovra fiscale ritenuta di importanza sostanziale per l’andamento futuro dell’economia giapponese. L’obiettivo dichiarato di Kan è il contenimento del debito pubblico, il più alto tra i Paesi industrializzati. Benché il Giappone risulti essere la seconda economia del mondo (diversi analisti contestano il presunto secondo posto raggiunto dalla Cina); il secondo detentore di riserve in valuta estera; la seconda borsa valori mondiale per capitalizzazione totale;  il quarto Paese esportatore del mondo (dati WTO), non vanta una adeguata copertura mediatica nel nostro Paese. Eppure le sorti dell’economia del gigante industriale asiatico divengono fondamentali per gli equilibri economico-finanziari globali.

Naoto Kan, 63 anni, già Ministro delle Finanze nel precedente Governo Hatoyama, intende fare della ripresa economica e delle politiche di rientro dal debito pubblico il cardine del suo Esecutivo. Il Fondo Monetario Internazionale stima la crescita del PIL in termini reali del 1.9% nel 2010 e del 2% nel 2011 – per il 2010 il Governo prevede un aumento della ricchezza nazionale del 2,6%. Dati discreti – soprattutto se confrontati con i tassi di crescita registrati dalle economie europee –  ai quali vanno aggiunti gli ottimi risultati in termini di surplus commerciale in continua crescita; il vero motore,  questo, assieme ai bassi tassi di interesse, che permette al Paese di sostenere un debito stimato a livelli quasi doppi rispetto al Pil.

Nel suo discorso alla 174ma sessione della Dieta, l’11 giugno, Kan ha declinato le politiche economico- fiscali che adotterà il suo Esecutivo: “L’economia giapponese è rimasta stagnante per quasi vent’anni, dall’inizio della bolla economica dei primi anni Novanta. Come conseguenza di ciò, i cittadini hanno perso la precedente fiducia in se stessi e mancano di una chiara idea di futuro. Il lavoro del nuovo Governo consiste nell’andare incontro alle speranze dei cittadini, i quali vogliono che il Paese esca dall’impasse. Questo sforzo si baserà su una nuova strategia denominata ‘terza via’ ”.

La “terza via” si basa su due pilastri: una economia forte e finanze pubbliche sane e sostenibili. Per raggiungere una economia solida Kan punta sulla green economy; rafforzamento nel quadrante asiatico; rafforzamento del turismo; della agricoltura e dei villaggi rurali; l’eliminazione della deflazione con un rafforzamento della partnership pubblico-privata: “la crisi finanziaria del 2008 ha riservato un duro colpo all’economia giapponese, la quale rimane estremamente dipendente dalla domanda esterna, causando una danno più profondo rispetto ad altri Paesi. Raggiungere una economia solida richiede la creazione di una domanda stabile sia a livello esterno che interno”, ha affermato Kan.

L’implementazione delle corrette strategie di crescita risultano essenziali per il Premier giapponese ai fini di una riforma fiscale efficace, la quale prevede tagli significativi alla spesa pubblica, la riforma delle pensioni oltre ad una revisione del sistema di tassazione nazionale – cioè a dire raddoppiare l’imposta sul valore aggiunto dall’attuale  5% al 10% nel giro di due o tre anni. Ha dichiarato Kan: “Se continuiamo ad emettere buoni del tesoro ai livelli attuali, la percentuale di debito pubblico in rapporto al PIL supererà il 200% nell’arco di pochi anni. Per evitare questa situazione, dobbiamo  urgentemente tracciare una panoramica del sistema fiscale del futuro”.

In concreto, l’Amministrazione Kan conta di dimezzare il deficit (nel 2010 al 6,4% del Pil ) entro il 2016 ; raggiungere l’avanzo primario entro il 2021 (oggi vi è un disavanzo primario pari al 7% del Pil); riportare la disoccupazione sotto la soglia del 5%.