La visita del Papa in Israele, tra sciopero diplomatici e polemiche dei giornali
08 Marzo 2014
di Ronin
Secondo le autorità israeliane il viaggio del Papa in Terra Santa previsto dal 24 al 26 maggio è a rischio per uno sciopero dei diplomatici israeliani che dal 4 marzo sta imbarazzando il Governo Netanyahu ed ha già fatto saltare la visita del primo ministro inglese Cameron in Israele. Il Vaticano però conferma la visita: "Va tutto come previsto: questo viaggio ci sarà e ci sarà secondo il programma già stabilito", ha detto il segretario di Stato Parolin. Fonti israeliane fanno sapere che la Santa Sede avrebbe annullato una missione preparatoria prevista per la prossima settimana, ma Padre Lombardi ribatte che il "sopralluogo della delegazione" ci sarà. "Gli scioperi in corso del servizio diplomatico in Israele potrebbero creare difficoltà alla preparazione della visita, ma per il momento tutto rimane come da programma", ha detto Lombardi. Durante il suo viaggio in Terra Santa, Papa Francesco di fermerà in Giordania, a Betlemme in Palestina e a Gerusalemme. Il Santo Padre dovrebbe fermarsi in Israele un solo giorno, visitando i luoghi santi e incontrando il Patriarca cristiano. Dovrebbe anche celebrare messa a Betlemme prima di tornare a Roma. La brevità della permanenza in Israele e la messa a Betlemme sembrano innervosire i media e fonti ufficiose dello Stato di Davide, "A beneficiarne di più sarebbe l’Autorità Palestine", scrive l’Huffington Post americano, citando "Israel officials". Nel 2009 il viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa durò otto giorni, 5 trascorsi in Israele. Ma obiettivo principale del Vaticano, al di là delle polemiche, è di promuovere e difendere il ruolo delle comunità cristiane in Medio Oriente.