L’Abruzzo è la regione che amo, per me è stata come un destino

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L’Abruzzo è la regione che amo, per me è stata come un destino

09 Febbraio 2013

L’Abruzzo è la regione che amo perché per me è stata un po’ come un destino. Ci sono arrivato a ventotto anni e non la conoscevo. Una sera sono arrivato all’Aquila, qualche giorno dopo mi sono presentato per un concorso universitario – molto tribolato – e da lì ho iniziato una storia di otto anni nella città abruzzese.

Ho girato tutta la montagna, sono arrivato fino alle pianure e poi al mare. E ho scoperto che una delle forze di questa regione, una delle ragioni intrinseche della sua bellezza, sono le contraddizioni che ha in sé, contraddizioni che vengono messe a sistema diventano vitalità e le danno una forza enorme.

L’Abruzzo mi sembra incarnare un po’ il mio sogno politico, perché nel Novecento, in questa regione, c’è stato un grande popolare come Giuseppe Spataro, c’è stato un grande liberale come Croce e un grande nazionalista come D’Annunzio, c’è stato un grande socialista umanitario come Silone. Non credo che ci sia un’altra regione che possa vantare tutto questo.

Grandi personaggi che avevano in comune una cosa, erano tutti e quattro anticomunisti. Perché sono convinto che cambiano le stagioni, le tradizioni si trasformano, cambiano le bandiere e i simboli ma la mentalità degli uomini è molto difficile che cambi. Tutto questo torna oggi di estrema attualità e ci dà la forza di fare politica. 

(Partecipa all’evento IO VOTO PER IL BENE COMUNE DELLA NAZIONE)