Lagarde: Italia (cane) che affoga si bastona. Fanno gola i risparmi degli italiani

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Lagarde: Italia (cane) che affoga si bastona. Fanno gola i risparmi degli italiani

Lagarde: Italia (cane) che affoga si bastona. Fanno gola i risparmi degli italiani

13 Marzo 2020

Ieri con grande stupore del nostro brav’uomo Conte, del sempre eurottimista Presidente Mattarella e di tutta la compagine governativa a guida del “pezzentismo” pentastellato Christine Lagarde Presidente della BCE (Banca Centrale Europea) ha affermato, papale papale, “non siamo qui per chiudere gli spread.”

Come dire non è mio compito occuparmi di quel che succede ai titoli di stato del paese maggiormente colpito dalla epidemia ovvero l’Italia. Immediatamente le truppe ascare della politica e dell’informazione governativa e/o paragovernativa si sono, all’unisono manco fossero il coro dello Zecchino d’Oro, affrettati a dichiarare che la Lagarde ha affondato sì le borse (Milano -17%, spread a 273) ma lo ha fatto involontariamente con una “gaffe”.

Ma è veramente così? Si può, fondatamente, ritenere di no sulla base di un ragionamento semplice semplice comprensibile anche al governo. Come insegnava Mao, che se ne intendeva, in politica ed in economica “cane che affoga si bastona”,

Ora è chiaro che la brutalità machiavellica della “real politik” rimane tutta e la Lagarde, fine statista, lo sa benissimo. Altro che gaffeur.

La Lagarde ha sferrato il suo attacco all’Italia, il cane che affoga, nel momento più propizio per raggiungere una serie di obiettivi da tempo perseguiti dall’asse franco-tedesco ma ad oggi non potuti attuare in forza del successo elettorale della Lega e di Fratelli d’Italia. In buona sostanza l’asse franco-tedesco ritiene un pericolo per l’Europa l’alto debito pubblico italiano che non dà segni di diminuzione.

A fronte di tale debito pubblico esiste una maggiore massa liquida monetaria formata dal risparmio di tutti gli italiani che, secondo la logica franco-tedesca, dovrebbe essere utilizzata integralmente per abbattere il debito pubblico e stabilizzare l’area euro.

Si tratterebbe in sostanza di estendere il bail-in bancario (e cioè l’atroce principio per cui il fallimento delle banche è pagato dai correntisti) ad un bail-in da debito pubblico mediante un esproprio forzoso dei conti correnti dei privati e delle aziende al fine di abbattere il debito pubblico. Accanto a questo tema finanziario esiste il problema della competitività italiana in tema di export concorrente della Francia e della Germania sui prodotti dell’agroalimentare, del lusso e della manifattura.

Far affogare ora l’Italia significherebbe da una parte eliminare un temibile concorrente dai mercati e dall’altra, una volta desertificato l’apparato economico industriale italiano, comprarlo a prezzo di saldo al fine di rendere l’Italia dal punto di vista economico strutturale un land meridionale della Germania, grossomodo il lombardo veneto, e della Francia (Piemonte e Valle d’Aosta).

Il resto d’Italia è ritenuto a livello europeo irrecuperabile sia sotto il profilo della arretratezza strutturale sia per la presenza endemica delle criminalità organizzate mafia, camorra, ndrangheta e per di più porto di riferimento di tutti i diseredati del mondo.

Di tal chè nell’Italia del Sud potrebbero essere “parcheggiati” stile Turchia tutti i migranti economici non sufficientemente scolarizzati mentre quelli altamente scolarizzati potrabbero essere assorbiti dall’Europa continentale. Calcolo cinico? Forse.

Ma all’Europa un premier come questo ed un governo come questo quando gli ricapita più? Il timore dell’Europa è che con Meloni e Salvini la musica possa cambiare essendo i due leader tutt’altro che disposti a fare gli utili idioti dell’Europa. Ed anche Mattarella è alla fine del mandato.

Ed uno come questo dove lo trovano più? Il fatto che lo stesso Presidente Mattarella abbia, per la prima volta a memoria d’uomo, alzato la voce con l’Europa fa capire tante cose. Ma vi prego Salvini e Meloni. Portatevi via Giuseppi.

Ora è già tardi.