Le notizie sono spesso inaspettate, stupefacenti e confermatrici

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Le notizie sono spesso inaspettate, stupefacenti e confermatrici

04 Agosto 2011

Scendendo le scale provai a tirare le somme di quanto avvenuto. L’unica cosa che potevo fare era solo provare a identificare quel mistificatore e stabilire se la signora Calcagni era a conoscenza di quello scambio di identità.

Una cosa che potevo fare, a quel punto, era andare da Riccardo e chiedergli che cosa avesse scoperto pedinando il sedicente Dazi.

Col motorino ci misi pochissimo a arrivare e seppi immediatamente com’era andata:

–   Mio fratello è ancora fuori, quando mi ha telefonato, il tipo che sta pedinando per tuo conto era appena salito in un appartamento in via Sparano.

–   Non sa da chi è salito?

–   Guglielmo d’Orton.

Sentendo il nome dell’avvocato ebbi come l’impressione di tentare a ricomporre un puzzle riproducente un quadrato bianco con un puntino rosso al centro.

–   Ricky, hai per caso una fotografia dell’uomo che dà gli ordini alla banda di Peppe Mendo?

–   Purtroppo no, ma posso procurarmela.

–   Magnifico. Potresti farmela imbucare nella cassetta della posta da uno dei tuoi ragazzi?

–   Certamente.

–   Mille grazie. Avresti qualcosa in contrario se aspettassi qui con te il ritorno di tuo fratello?

–   Resta pure. Mi fa piacere.

Erano grossomodo le cinque quando ero arrivato ed erano le sette quando tornò “Predator”.

Il “Predator” disse che per tutto il tempo che Dazi era rimasto su dall’avvocato, erano arrivati come minimo cinque o sei mafiosi tutti camuffati. La notizia mi giungeva inaspettata, stupefacente, prevista e confermatrice al tempo stesso.

Qualcosa a livello istintivo mi diceva che Salvatore Dazi nascondeva molto più di una falsa identità. Approfittai della presenza del fratello di Riccardo e chiesi anche a lui se avesse una fotografia del tizio che dava ordini alla banda di Peppe Mendo. Lui mi disse che gliene aveva fatta una qualche giorno prima per poterlo ammazzare.

Diciamo che quest’ultimo dettaglio mi fece provare un brivido di freddo per la prima volta da quando frequentavo Riccardo. Vidi la fotografia e dissi immediatamente:

–   Sapete chi è questo signore? Guglielmo d’Orton, il signore che ha ospitato il convegno di gangster.

I due fecero un lungo fischio.