
Le proiezioni: Pdl al 39%, Pd al 27,5%

07 Giugno 2009
Secondo le proiezioni di Digis Sky Tg24 delle 23 sulle europee il Pdl è al 39% e il Pd al 27,5%. Grosse affermazioni delle "estreme" delle due coalizioni con la Lega che arriverebbe al 9,5% e l’Idv al 7,8%. L’unico altro partito che arriverebbe ad eleggere un eurodeputato è l’Udc, al 5,3%. Un 3% per Sinistra e Libertà, 2,5% per Rifondazione e comunisti italiani, 2% per le Autonomie e 1,8% per i Radicali.
In base al primo instant poll per le Europee 2009, elaborato da Ipr per La7 e su un campione di 5mila elettori, il Pdl si attesterebbe tra il 39 e il 43%, il Pd tra il 27 e il 31%, la Lega Nord avrebbe tra il 6,5 e il 10,5% dei consensi.
Di Pietro-Idv tra il 5 e l’8% mentre l’Udc si attesterebbe tra il 3,7 e il 5,7%. Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani si collocherebbero invece tra il 2 e il 4% mentre sotto la quota del 4% si attesterebbero, tutti tra l’1 ed il 3%, Sinistra e Libertà, L’autonomia e la Lista Pannella-Bonino.
Le urne si sono chiuse alle 22 e lo spoglio, per quanto riguarda le Europee, ha preso il via immediatamente (per le amministrative si procederà nella giornata di lunedì). Si attendono dunque i primi risultati reali e di conseguenza le proiezioni su dati reali.
Quello che è già certo è che si accentua il calo dell’affluenza alle urne. Complessivamente, su scala europea, si è raggiunto il minimo storico del 43,02%: nel 2004 la partecipazione era stata del 45,47 per cento.
Alle 22, secondo il sito web del ministero dell’Interno dedicato al voto, con i dati di oltre 6mila comuni su 8.100, per l’elezione dei 72 rappresentanti italiani al parlamento europeo aveva votato il 64,68% contro il 72,69% della precedente elezione. Per le elezioni europee erano chiamati al voto oltre 49 milioni di italiani, mentre le elezioni amministrative interessano circa 35 milioni. Consolidando, almeno per ora, una tendenza al ribasso che non si è mai interrotta dalle prime elezioni dell’eurocamera, nel 1979. Si conferma il calo dei votanti a queste elezioni europee a livello di tutta l’Unione, e non si raggiunge nemmeno il 45% che si auspicava nelle istituzioni comunitarie. Secondo i dati provvisori diffusi dal parlamento europeo questa sera, l’affluenza sarebbe del 43,2%, contro il 45,47% del 2004. Il dato è stato elaborato dall’istituto Tns. Se confermato, il dato segna il minimo storico rispetto a tutte le precedenti elezioni.
Torniamo all’Italia. Per quanto riguarda le provinciali (dati da 4.591 comuni su 4.591), gli elettori che hanno votato rappresentano il 56,84% del totale rispetto al 60,56%. Affluenza in calo anche per le Comunali (4.095 su 4.095): 64,29% contro il 66,94%. Alle 12 l’affluenza per le europee era stata del 30,68% contro il 34,08 % della precedente tornata elettorale, quella del 2004.
Più in dettaglio, a vincere la palma dell’astensione è la Sardegna che, forse a causa di un effetto da ‘saturazione elettorale’ dovuto alla vicinanza tra il voto odierno e il recente rinnovo del Consiglio regionale, vede un calo di 20,47 punti rispetto a quattro anni fa (dal 37,63% al 17,16%). In termini assoluti, anche la Sicilia conferma la tendenza all’astensione con un affluenza che si arresta al 19,10%.
In controtendenza – ma pur sempre in calo – l’Emilia Romagna, che, col 40,56% degli elettori che si è già recata ai seggi, risulta la regione con la maggiore affluenza e registra una diminuzione di soli 1,94 punti percentuali rispetto a quattro anni fa. Relativamente alte anche le percentuali in Umbria (35,24%), Lombardia (34,66%), Piemonte (43,51%) e Toscana (34,34%). Cifre che calano scendendo a Sud, dove, salvo la Puglia (32,32%) e la Basilicata (30,87%), non si raggiunge quota 30 per cento.