Le riforme non sono uno strumento di lotta politica

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Le riforme non sono uno strumento di lotta politica

28 Aprile 2014

Le riforme si fanno con spirito costruttivo e nell’interesse del Paese. Non possono rappresentare uno strumento di lotta politica, ed essere assoggettate all’andamento dei sondaggi e al soffio del vento elettorale. L’atteggiamento ondivago di Forza Italia e gli stop and go in salsa berlusconiana riflettono una visione strumentale che fa a pugni con l’ormai impellente necessità di modernizzare il nostro assetto istituzionale. Siamo certi che il percorso riformatore andrà avanti, lasciandosi alle spalle gli slogan propagandistici e l’inconcludenza di quanti inneggiano al cambiamento, ma solo a parole.

Sulla riforma del Senato e sulla modifica del Titolo V ci si sta avvicinando ad una soluzione di buonsenso che era stata da tempo indicata dal Nuovo Centrodestra. Una soluzione che ha il merito di salvare le riforme e facilitare un accordo tra le varie anime del Partito Democratico. Ad essa abbiamo lavorato con grande responsabilità, avendo come bussola l’Italia. Oggi si procede in una direzione che dà ragione alla nostra capacità di progettare il futuro e che valorizza le nostre proposte di modifica al testo base del governo su funzioni del nuovo Senato, metodo di elezione, principio di proporzionalità nella rappresentanza delle Regioni e minore presenza dei sindaci e dei nominati.

Sosteniamo infine che l’intero percorso venga in ogni caso suggellato da un referendum popolare confermativo, che sottragga le riforme ai ricatti e ai calcoli di bassa lega. Il Nuovo Centrodestra ha lanciato una sfida sul terreno del riformismo. E vuole vincerla !