Lefebvriani. La Santa Sede frena: “Il Concilio non si discute”
15 Gennaio 2010
di redazione
Le conclusioni del Concilio Vaticano II e in particolare il documento Nostra Aetate che ha ridefinito tra l’altro i rapporti tra cattolici ed ebrei "non sono in discussione". Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, interpellato sul senso delle parole pronunciate questa mattina da Benedetto XVI sui lefebvriani.
Padre Lombardi ha precisato che come il Papa "ha più volte indicato, l’adesione al magistero del Concilio Vaticano II, di cui la Dichiarazione Nostra Aetate è un documento essenziale, è condizione per la vera comunione ecclesiale".
Questa mattina il Papa ha auspicato che "vengano superati i problemi dottrinali che ancora permangono per il raggiungimento della piena comunione con la Chiesa da parte della Fraternità S.Pio X", cui fa capo il movimento ultranconservatore dei Lefebvriani. Il Papa ha espresso questo desiderio durante un incontro con i partecipanti all’Assemblea plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, alla quale il Pontefice ha affidato il confronto dottrinale volto a riportare i Lefebvriani alla "piena comunione" con Roma.
"Il raggiungimento della comune testimonianza di fede di tutti i cristiani – ha detto il Papa raccogliendo alcuni temi posti dal prefetto della Congregazione, card.William Levada – costituisce pertanto la priorità della Chiesa di ogni tempo, al fine di condurre tutti gli uomini all’incontro con Dio. In questo spirito confido in particolare – ha sottolineato – nell’impegno del Dicastero perchè vengano superati i problemi dottrinali che ancora permangono per il raggiungimento della piena comunione con la Chiesa da parte della Fraternità S. Pio X". "Il Vescovo di Roma, della cui potestas docendi partecipa la Vostra Congregazione – ha detto il pontefice – è tenuto costantemente a proclamare: ‘Dominus Iesus’ – ‘Gesù è il Signore’".
"La potestas docendi, infatti – ha precisato – comporta l’obbedienza alla fede, affinchè la Verità che è Cristo continui a risplendere nella sua grandezza e a risuonare per tutti gli uomini nella sua integrità e purezza, così che vi sia un unico gregge, radunato attorno all’unico Pastore".