Leu e quella sinistra che “ha visto il muro” (ma ci è finita contro)
21 Marzo 2018
Del vedere un muro e finirci contro. “Avevamo visto prima il muro” così Roberto Speranza dice a Giovanna Casadio sulla Repubblica del 17 marzo. Pd e la neoformazione scissionista Leu, felicemente guidata da quei due geni di Pietro Grasso e Laura Boldrini, sarebbero metaforicamente finiti contro un muro con il voto politico del 4 marzo. E Speranza, ci sembra di capire, sostiene che sarebbe un titolo di merito aver visto prima del Pd l’esistenza del muro contro il quale poi si è finiti spetasciati. Mah? Vedi un muro, ci finisci contro e te ne vanti?
Quella gioia per essere commissariati che sprigiona dai nostri giornalisti. “Leader italiani avevano fatto i conti senza l’oste. Finché Macron e la Merkel non hanno presentato la fattura” scrive Francesco Verderami sul Corriere della Sera del 17 marzo. Ma voi vi vedete un Franz von Verderammen o un François Verderamìn annunciare tutto contento su Die Welt o su Le Monde che italiani e francesi o italiani e tedeschi stanno commissariando il loro Paese?
Forse si spegne per sempre uno dei due sorrisini antiberlusconiani del 23 ottobre 2011. “Selon nos informations, l’ancien président de la République a été placé en garde à vue dans les locaux de la police judiciaire à Nanterre, où il était convoqué dans le cadre de l’enquête sur le possible financement par la Libye de sa campagne présidentielle victorieuse de 2007”. Joan Tilouine et Simon Piel su Le Monde del 20 marzo sono i primi a informare sul fermo dell’ex presidente della Repubblica francese per l’indagine su finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia. Alcune considerazioni. Mi pare che questo sia il primo dei sorrisini che si spegne definitivamente, speriamo molto che presto segua anche il secondo. Credo poi che sia il momento giusto per congratularsi con tutti quelli che spinsero il povero Silvio Berlusconi a infilarsi nella dissennata guerra libica. Quel genio strategico di Hillary ci pare sia stata sistemata per sempre. Ora ci sarebbe da fare i conti (politicamente) con qualcuno a casa nostra. Il principale responsabile è ormai fuori gioco, c’è da liberarsi però una volta per tutte di quell’italiano antitalianesimo che ha permesso di costringerci a partecipare a un’iniziativa che ci vedeva come la seconda vittima, dopo Mu’ammar Gheddafi naturalmente, della guerra libica.
Cara Bonino, ci possono essere anche tramonti decenti. “Sono spiacente, stupefatta, umanamente amareggiata”. Emma Bonino reagisce così sul Corriere della Sera Bonino alla notizia che Riccardo Magi, uno dei tre eletti di +Europa, si propone per le primarie del Pd. Magi avrebbe tradito “il partito”, cioè quella scombinata formazione che ha messo insieme una vecchia radicale con un esponente della Dc d’antan quale è Bruno Tabacci. Ma non c’è nessuno che riesca a suggerire a protagonisti sfioriti di un’epoca che fu, uscite di scena o, se proprio non riescono a ritirarsi, almeno cauti accomodamenti nelle ultime file, evitando di sfregiare così quel poco o tanto di buono che avevano fatto?