L’europeismo del Governo ombra si sente su Alitalia ma non sui rifiuti

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L’europeismo del Governo ombra si sente su Alitalia ma non sui rifiuti

16 Giugno 2008

L’Europa ha messo sotto osservazione il decreto Alitalia per accertare che il prestito non sia aiuto di Stato. L’Italia avrà un mese di tempo per convincere Bruxelles che il governo Berlusconi ha agito come un investitore privato.

Veltroni ed il suo governo ombra hanno però già deciso che il prestito è una deplorevole espressione di “dilettantismo” ed auspicato per Alitalia l’ingresso di un “grande gruppo internazionale seguendo una procedura pubblica e non affidando incarichi a chi capita”.

Quello che non si comprende, nel benemerito europeismo del governo ombra, è perché esso venga meno a proposito dell’altro decreto-legge, quello sulla Campania. L’emergenza rifiuti ha comportato da parte dell’Europa l’attivazione contro l’Italia di una procedura di infrazione per inadempimento agli obblighi di diritto comunitario. Contro lo Stato nazionale, non contro la Regione Campania. Ed è singolare come democratici oggi giustamente tanto attenti alle questioni di compatibilità europea del provvedimento su Alitalia possano poi così caparbiamente ignorare i termini nei quali la questione rifiuti sia da tempo ormai già oggetto dell’attenzione delle istituzioni europee.

Quello europeo è un modello di controllo che, ai fini del perseguimento degli obiettivi dell’Unione europea, fa leva sulla necessità della integrazione in verticale tra gli ordinamenti giuridici nazionali e quello europeo. Di qui un dialogo tra istituzioni che nella prima fase si avvale delle lettere di messa in mora e dei pareri motivati, per poi diventare giurisdizionale nella seconda fase con l’intervento della Corte di giustizia quale giudice dell’inadempimento dello Stato. Sui rifiuti le due fasi hanno già avuto luogo e sullo Stato italiano già pende una responsabilità di tipo oggettivo, largamente agli oneri delle cronache.

Scontata, alla luce della giurisprudenza comunitaria, appare la condanna della Repubblica italiana per inadempimento agli obblighi previsti dalla direttiva 2006/12/CE. Nella procedura di infrazione sui rifiuti della Campania, il termine indicato dalla Commissione europea era quello di un mese decorrente dal parere motivato, emesso lo scorso 31 gennaio. Sicché la condanna dell’Italia è come se ci fosse già stata. Come possono Veltroni ed il governo ombra fingere di non saperlo? Proprio loro che su Alitalia hanno capito e capiscono tutto.

Si direbbe, insomma, che bassolinismo, antiberlusconismo, europeismo di maniera e di comodo, ed altri simili atteggiamenti, siano ancora all’ordine del giorno. Sicché in questa legislatura continua la guerriglia di delegittimazione. Magari, non sarà proprio così. Ma una opposizione che guarda ai profili dell’Europa con tanta strumentale sollecitudine certo non giova alla modernizzazione del nostro sistema istituzionale.