L’Fmi promuove la politica economica dell’Italia

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L’Fmi promuove la politica economica dell’Italia

30 Marzo 2010

La risposta alla crisi c’è stata eccome e il Fondo Monetario Internazionale ce ne dà atto. La promozione è evidente e non si presta ad alcun esercizio di parafrasi: "Con le sue politiche (il Governo italiano, ndr) ha dato la giusta risposta alla crisi, resistendo alle pressioni per ampie misure di stimolo della spesa pubblica, contenendo il deficit pubblico e prendendo pronte misure per stendere una rete di sicurezza sul sistema finanziario".

E’ quanto emerge dal documento finale scaturito dalla missione annuale degli ispettori di Washington in Italia. Certo, la ripresa è "modesta e fragile" ed essenziale sarà mantenere la disciplina sui conti pubblici, "ridurre il fardello del debito pubblico e attuare le riforme strutturali mirate ad aumentare il potenziale di crescita dell’economia italiana".

Pronta la replica del ministro Tremonti: "Noi condividiamo totalmente l’analisi fatta sull’impatto della crisi sull’economia italiana – ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti – apprezziamo alcune valutazioni positive su come il governo ha gestito la crisi e accogliamo la sfida sulle riforme strutturali. Chiediamo al Fondo monetario un contributo di consulenza per i nostri programmi".

Secondo il Fondo monetario il deficit pubblico italiano per l’anno in corso dovrebbe presentarsi in termini "largamente simili" al risultato del 2009 quando ha toccato il 5,25% del pil soprattutto a causa di fattori ciclici. Nel 2010 le entrate fiscali dovrebbero probabilmente calare, come riflesso della natura temporanea di alcuni ampi capitoli d’entrata registrati nel 2009. Le spese in conto capitale dovrebbero anch’esse calare mentre il dispiegarsi delle misure di stimolo introdotte nel 2009 dovrebbe essere parzialmente compensato da modesti incrementi nei trasferimenti alle famiglie, ai salari pubblici e spesa sanitaria.

Quanto alle intenzioni del governo italiano di ridurre gradualmente il deficit al di sotto della soglia del 3% del pil entro il 2012, il giudizio delle autorità di Washington è sostanzialmente positivo pur avvertendo che il processo di risanamento di bilancio progettato è basato sull’ipotesi ottimistica di una ripresa forte e sostenuta, sulla piena attuazione dei piani di risanamento precedentemente annunciati e su misure aggiuntive che devono ancora essere annunciate.

Il documento del Fondo monetario riserva particolare attenzione alle prospettive future dell’Italia, fatte non solo di un faticoso risanamento, ma anche di "importanti opportunità" da cogliere. "Anche se gli effetti peggiori della crisi – si legge nel rapporto – sono per lo più passati, restano vulnerabilità in punti chiave. L’alto livello del risparmio privato, il basso indebitamento privato, e la resistenza del settore finanziario costituiscono importanti elementi di forza. Comunque l’alto livello del debito pubblico e la deludente performance di crescita potrebbero rendere l’Italia vulnerabile a shock esterni. La gestione del debito pubblico è stata finora condotta in modo prudente, allungando la scadenza dei titoli e costituendo dei ‘tamponi’. E questi sforzi dovrebbero aiutare a rafforzare la posizione finanziaria del governo. Ma – avverte il fondo monetario – non possono essere un sostituto di un forte processo di risanamento finanziario".

Quale impegni dovrebbe assumersi, quindi, il governo italiano per l’immediato futuro? Secondo gli uomini di Washington "gli scopi dovrebbero essere quelli di mantenere il rigore nei conti pubblici, di ridurre il fardello del debito pubblico e di aumentare il tasso di crescita a lungo termine dell’economia. Anche se l’impostazione fiscale è stata appropriata durante la crisi, gli sforzi devono ora essere rivolti a ridurre il deficit. E il fardello del debito pubblico deve essere reinserito in un sentiero di diminuzione. Le politiche per ravvivare la crescita dovrebbero focalizzarsi sulla rimozione dei ‘colli di bottiglià strutturali, sul miglioramento della qualità della spesa pubblica e sul rafforzamento del settore finanziario".

Stando al rapporto del Fondo monetario "i prossimi anni offrono all’Italia un’importante opportunità per seguire un ambizioso programma di riforma strutturali. Le evidenze empiriche suggeriscono che le riprese dalle crisi economiche possono servire proprio come un’opportunità per le riforme. Nel passato altri paesi hanno superato sfide simili esordendo da punti di partenza molto difficili con pacchetti di politiche ampi". Come dire, la ripresa seppur debole c’è ma va sostenuta.

 

Significative, secondo il Fondo monetario, le riforme che l’Italia ha fatto sulle pensioni che "hanno equilibrato gli squilibri", ma ci potrebbero comunque essere rischi per le generazioni future. Quindi sarebbe opportuno, secondo Antonio Spilimbergo, economista del Fondo monetario che fa parte della delegazione del Fondo che ha svolto la sua missione in Italia, "anticipare alcuni parametri, soprattutto sull’età pensionabile, in modo da equilibrare le differenze evidenziate rispetto agli altri Paesi"