L’ideale senile e forcaiolo dei giornalisti del Fatto

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L’ideale senile e forcaiolo dei giornalisti del Fatto

20 Maggio 2010

“Convinto di avere agito ancora una volta per il pubblico” Dice Michele Santoro all’Unità (20 maggio) Nel senso sessantottesco che il privato è pubblico, e viceversa?

“Raccontava Bangkok in fiamme il fotoreporter italiano ucciso” Dice un titolo dell’Unità (20 maggio) C’è molto imbarazzo sulla stampa de’ sinistra tutta intenta a denunciare il regime berlusconiano per qualche multa a chi infrange il segreto istruttorio, nel mentre che in Thailandia si spara sui seguaci di un magnate televisivo che chiedono libere elezioni

“Così sembriamo né carne né pesce” Dice Emanuele Fiano al Corriere della Sera riferendosi al Pd (20 maggio) Né carne né pesce? Polli?

“Spazzare via il movimento altermondialista; la cui efficacia argomentativa e la cui passione nella critica del potere fece, come è evidente, paura al potere stesso” Dice Giovanni Russo Spena su Liberazione (20 maggio) Il comportamento brutale della polizia al G8 di Genova è evidente al di là delle sentenze emesse dalla strampalata magistratura italiana: però che De Gennaro e i suoi arrivassero ad avere paura dell’efficacia argomentativa del movimento altermondialista, bé questo ci riesce veramente difficile da credere

“Molti di noi hanno cominciato a fare i giornalisti spinti da un’ideale giovanile” Dice Antonio Padellaro sul Fatto (20 maggio) E hanno finito a fare i forcaioli spinti da un ideale senile