L’idiozia di chi gioca con i simboli di un tragico passato

Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

L’idiozia di chi gioca con i simboli di un tragico passato

18 Dicembre 2017

In galera! “A Florida man who broke into a mosque and smashed windows and lights with a machete  – and then left bacon at the scene – was sentenced to 15 years in prison this week”. Leggo sul sito di Fox News del 9 dicembre, come un giovane americano Michael Wolfe che è entrato in una moschea con un machete, ha infranto una finestra e alcune lampade, e ha lasciato per spregio un pezzo di bacon, sia stato condannato a 15 anni di galera. Invece di dire stupidaggini sul ritorno del nazismo, non sarebbe opportuno punire con severità (naturalmente secondo i vari gradi di reato) gli imbecilli che usano le foto di Anna Frank per scherno dei tifosi avversari, i giovinastri disgustosi che turbano un’associazione di volontariato, i teppisti mascherati che assediano la Repubblica? Il fascismo era un fenomeno politico di massa frutto della Guerra civile europea e probabilmente non avrebbe potuto essere fermato anche se il re avesse fatto arrestare gli squadristi armati che invasero Roma il 28 ottobre del 1920. Ma oggi non siamo neanche lontanamente in questa situazione e atti di esemplare severità aiuterebbero a rieducare (anche il Wolfe condannato – ci dice Fox news – si è pentito) gli idioti che giocano con i simboli di un tragico passato.

Quell’immigrazione organizzata dalla ong del sultano Mehmed IV. “Governing with the conservative People’s Party, the move makes Austria the only country in Western Europe to have a far-right party in power”. Flash della Bbc on line del 16 dicembre. La destra europea è in generale trattata con qualche sbrigatività dai media soprattutto quelli particolarmente influenzati dal main stream liberal. Per esempio il Prawo i Sprawiedliwość, (il partito polacco Diritto e giustizia) fondato dai terribili fratelli Kaczyński un giorno è di estrema destra e un altro no. Bell’esempio di giornalismo sbrigativo è anche quello di Tonia Mastrobuoni che sulla Repubblica del 17 dicembre scrive parlando di dove è stato annunciato l’accordo tra popolari e liberalnazionali austriaci : “Come dimostra anche la scelta simbolica del Monte Calvo, uno dei temi su cui i due si sono trovati immediatamente in sintonia, nelle settimane di negoziato lontano dai riflettori, è la decisa stretta sui migranti”. Monte Calvo è il luogo dove fu sconfitto l’assedio turco a Vienna. Ora con tutta la comprensibile preoccupazione di evitare posizioni islamofobiche, obiettivamente è difficile considerare il tentativo di impadronirsi dell’Austria da parte del sultano Mehmed IV e del suo generale il pascià Kara Mustafa, come un episodio nella storia delle migrazioni.

Riceviamo questo comunicato di Isacco sul padre Abramo. L’intervista rilasciata da mio padre qualche giorno fa ha generato disorientamento, con riferimento alla posizione della Società nei confronti di Repubblica”. Comunicato del cdr di Repubblica del 17 dciembre che riporta parole di Marco De Benedetti presidente del gruppo Gedi editore del quotidiano di Largo Fochetti. Ecco una dichiarazione che avrebbe potuto rilasciare Isacco sul padre Abramo se a quei tempi ci fossero stati degli uffici stampa in grado di comunicare su questioni non semplici da affrontare 

Un mondo di cretini. Eccetto Giavazzi. “Non è spiegabile altrimenti come negli ultimi anni si siano smarrite strade che ormai sembravano acquisite e che portavano benefici alla maggioranza dei cittadini, non a lobby organizzate”. Francesco Giavazzi scrive sul Corriere della Sera del 9 dicembre di essere sconcertato perché vi sono resistenze a certi progetti di liberalizzazione e a tagli che incidano sulle condizioni di settori della società. Secondo il brillante economista che nell’agosto del 2008 alla vigilia di una crisi da cui parte del mondo occidentale si sta riprendendo solo adesso, scrisse che non sarebbe successo niente, l’Italia è piena di lobbisti che si approfittano di quei cretini dei cittadini italiani incapaci di ispirarsi ai consigli dei professori bocconiani. Al di là degli argomenti, è il tono giavazziano sistematicamente disinteressato a capire che cosa si muove nelle teste e anche nelle pance di quei pezzenti di italiani, che mi fa sentire onorato di essere spesso anch’io un cretino e mi fa venir voglia di abbracciare il primo taxista, notaio o farmacista che incontro per strada.