L’impero di Murdoch vacilla ma i servizi inglesi non fanno una piega

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L’impero di Murdoch vacilla ma i servizi inglesi non fanno una piega

13 Luglio 2011

Ogni giorno che passa il bollettino meteorologico sui cieli della corazzata Murdoch peggiora. Dalla chiusura forzata di News of the World  agli ultimi sviluppi, con tanto di spionaggio contro Gordon Brown nel periodo  in cui era inquilino del numero 10 di Downing Street, la mole di accuse contro i media governati dal tycoon australiano rischia davvero di far vacillare un impero su cui fino a qualche tempo fa sembrava non  dover calare mai il sole. Il premier Cameron e Scotland Yard ( incredibilmente anche quelle mura sono state violate) procedono su una linea decisa che promette chiarezza all’opinione pubblica sconcertata.

In Israele, dove il primo ministro non disdegnerebbe di regolare i conti con Arnon Mozes, l’editore di Yediot Aharonot che lo ha martellato per mesi, anche gli analisti d’intelligence si chiedono chi stia lavorando per tentare di mettere i carriarmati dentro i confini dello Stato azienda sovranazionale dell’inarrestabile Rupert.

Certo è che "lo Squalo", pur dotato dei mezzi necessari per preparare l’ autodifesa e, se la situazione lo consentirà, una massiccia controffensiva, deve oggi combattere, in età non più verde e con una famiglia descritta divisa al proprio interno, la battaglia della vita proprio quando pensava che il cammino fosse in discesa.

E’ di queste ore la notizia che anche i vertici della famiglia reale britannica hanno avuto la sventura di entrare nel mirino dei rapaci investigatori al servizio di alcune testate popolari (e ci si poteva stupire del contrario vista la curiosità morbosa che da sempre circonda un semplice starnuto dei  Windsor). Il Principe Carlo è stato avvertito di avere il telefono sotto controllo da parte di un detective la cui curiosità non si sarebbe arrestata dinanzi alle più intime conversazioni del promesso erede al trono con la moglie Camilla, mentre paggi e domestici al lavoro nei nobili palazzi londinesi avrebbero ricevuto laute mance per spifferare fatti e misfatti dei loro assistiti, con particolare attenzione per le scorribande d’alcova.

Meravigliarsi per lo scandalo in corso sarebbe un esercizio d’ingenuità, vista la progressiva sindrome di onnipotenza che aleggia attorno a certe entità mediatiche, ma una domanda sta cominciando a girare di bocca in bocca, nel Regno Unito e oltre: i servizi segreti dove stavano? A sorseggiare birre ghiacciate sulle rive del Tamigi?