Lo scalfarismo di Zagrebelsky che tanto piace a Veltroni
23 Settembre 2007
Nella sua biografia, pesano
entrambi gli scalfarismi. Nel senso di Oscar Luigi Scalfaro, che al principio
del proprio settennato lo volle alla Corte Costituzionale. Nel senso di Eugenio
Scalfari, che allo scadere di quel mandato lo volle sulle pagine di “Repubblica”.
Fino a fare dei due scalfarismi la
propria cifra intellettuale, civile, etico-politica. Tanto che proprio in
Gustavo Zagrebelsky, nel fatidico discorso del giugno scorso a Torino, Walter
Veltroni scelse il personaggio da citare a garanzia di una certa idea di
Torino. I più superficiali si aspettavano una citazione di Gobetti; qualcuno
dell’editore Einaudi; qualche altro del classico Bobbio. Ma con approfondito e
meditato conformismo, il sindaco di Roma aveva pensato a lui, a Zagrebelsky, che
forse anche per questo è andato negli ultimi tempi sempre meno
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