
Lo sceicco di Hezbollah: guardate che la guerra c’è già

04 Novembre 2023
Fioccano i consigli su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare Israele a Gaza. Il giornalista collettivo con il commentatore geopolitico ospite fisso spiegano che ‘è arrivato il momento per Israele di cambiare la sua strategia’. Non si capisce con cosa sostituirla, ma l’importante è strappare i piani del gabinetto di guerra Netanyahu e dei vertici militari israeliani. Israele deve, ci mancherebbe, ‘ammettere che l’approccio attuale sta causando un livello inaccettabile di danni ai civili senza raggiungere l’obiettivo di togliere di mezzo Hamas’.
Fa niente se i fascisti islamici hanno trasformato l’Al-Shifa Hospital nel loro quartier generale e se, subito dopo il pogrom del 7 ottobre, i miliziani andati a caccia di ebrei si sono comodamente trasferiti nei tunnel sotto l’ospedale. Per il giornalista collettivo, Israele vuole aggredire le strutture sanitarie palestinesi.
Stampa e osservatori invitano Israele a ‘riconsiderare la sua reazione e a condurre la campagna antiterrorismo in modo più responsabile e proporzionato, colpendo in maniera chirurgica i leader di Hamas e della Jihad islamica e le infrastrutture terroristiche’. Cosa che però Israele fa già da anni. Inoltre, lo Stato ebraico dovrebbe ‘mettere in sicurezza i civili palestinesi, rispettando il diritto internazionale’.
Gli altri Paesi arabi che se ne sono sempre infischiati alla grande della ‘situazione umanitaria’ a Gaza governata da Hamas? Chissene. C’è un grande paternalismo occidentale verso Gerusalemme, che spalanca le porte ad altre, discutibili, prese di posizione.
Il debunker collettivo, per esempio. Ogni giorno che passa, il debunker si sforza di chiarire ‘la misinformation sulla guerra nei social media’, spiegando che ‘no, lo Yemen non ha dichiarato guerra a Israele’, come capita di leggere sui social. Peccato che le milizie filo-iraniane Houthi lanciano droni e missili contro obiettivi israeliani, intercettati dal sistema antimissilistico di Gerusalemme. Gli Houthi controllano da anni Sanaa, la capitale dello Yemen e altri territori nel nord del Paese.
La guerra tra Houthi e lealisti spalleggiati dai sauditi ha fatto qualcosa come 150mila morti. Uno dei peggiori disastri umanitari al mondo. Ad aver sentito pure una volta sola qualche anchor dedicargli mezzo minuto di diretta tv come con la questione palestinese, mai. Idem per gli attacchi delle milizie filoiraniane in Iraq. Ma si sa, Israele ‘non deve ripetere gli errori commessi dagli Usa dopo l’11 Settembre’, lo ha detto anche Biden. Si vedrà.
Il debunker collettivo ci tiene anche a precisare che i cori anti israeliani nei rallies pro-palestinesi all’università della California non erano “We want Jewish genocide,” but “Israel, we charge you with genocide”, ci mancherebbe altro che i cori non fossero misquoted.
E ancora, per tutta la giornata di ieri il giornalista collettivo si è chiesto preoccupatissimo: ‘ma lo sceicco del partito di dio libanese Nasrallah dichiarerà guerra a Israele?’. “Alcuni dicono che annuncerò che siamo entrati in battaglia” contro lo Stato ebraico, li ha rassicurati il barbuto capoccia di Hezbollah aizzando la folla osannante col braccio teso, “ma noi siamo già in guerra dall’8 ottobre”, ovvero dal giorno dopo l’attacco di Hamas. Davvero informato, questo giornalista collettivo.
Infine, non vorrete accusare di complottismo anti israeliano AOC! Ovvero Alexandria Ocasio-Cortez che, insieme alla collega Ilhan Omar, fanno impallidire Dibba e gli indignati speciali italiani. Sempre dopo il 7 ottobre – lo ricordiamo, 1400 ebrei morti ammazzati, bambini compresi, donne stuprate, oltre 200 ostaggi usati come merce di scambio da Hamas – la signora AOC su X non ha trovato di meglio di accusare l’AIPAC, American Israel Public Affairs Committee, di aver “appoggiato decine di insurrezionalisti del 6 gennaio” (i trumpisti che assaltarono il Congresso).
I membri dell’AIPAC secondo AOC, “non sono amici della democrazia americana. Sono anche uno dei PAC più razzisti e bigotti del Congresso, che prendono di mira in modo sproporzionato i membri di colore. Sono un’organizzazione estremista che destabilizza la democrazia statunitense”. L’AIPAC secondo la social justice AOC sarebbe un nemico dello Stato americano? Una specie di quinta colonna che vuol distruggere la democrazia Usa? Ohibò. Tweet velenosetti come quelli lanciati da AOC mentre è in corso una massiccia campagna di violenza globale contro gli ebrei sono esattamente quello che ci mancava per tranquillizzare gli animi.
Del resto AOC si era già distinta per la bufala sugli attacchi israeliani ad al Aqsa, un tipo di fake diffusissimo online che i più acerrimi avversari dello Stato ebraico ancora usano per appiccare le fiamme nelle opinioni pubbliche arabe e islamiche. Bufala perché, come fanno notare gli stessi dissidenti palestinesi, Israele sarebbe matto a voler attaccare la moschea considerando la reazione che susciterebbe nel mondo islamico.
La guerra a Gaza sembra destinata a durare. La vittoria di Israele su Hamas sarebbe anche quella dell’America di Biden. Il presidente democratico ha detto che vuole rivincere le elezioni. Ma cosa accadrà negli Usa se il giornalista collettivo, il commentatore geopolitico ospite fisso, i debunker de noantri, insieme a personaggi come AOC, continueranno a indebolire Biden? Tutti temono un ritorno di Trump negli Usa, ma ci pensa quest’allegra brigata para-democrat a incendiare il dibattito pubblico, rischiando tra le altre cose di scatenare un’altra guerra civile tra le minoranze della popolazione americana.