L’Occidente scopre l’importanza dell’oro blu

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L’Occidente scopre l’importanza dell’oro blu

02 Maggio 2007

L’oro blu e’ news ormai da parecchi anni. Siccita’, cambiamenti climatici, competizione per le risorse e disastri ecologici hanno dato vita a una disciplina autonoma dal nome rivelatore: idropolitica. E la “geopolitica dell’acqua” si e’ affermata come uno dei settori chiave degli studi strategici per il XXI secolo.

Tuttavia, l’attenzione degli studiosi troppo spesso e’ stata catturata da scenari estremi e da luoghi lontani: future guerre per l’acqua in Medio Oriente, Africa e Asia Centrale; deserti che avanzano nell’immensa periferia del mondo; approvvigionamento di cibo a rischio per centinaia di milioni di persone. Tutte minacce di primo piano per la stabilita’ mondiale, certo. Ma la realta’ e’ che la “questione idrica” non e’ soltanto l’ennesima piaga che affligge i poveri della Terra. E’ piuttosto un’ipoteca che gia’ grava sul presente dell’Occidente. E’ arrivata alle porte delle nostre opulente citta’, irrompe senza convenevoli nelle fertili terre che fanno la ricchezza dell’agricoltura europea, e minaccia di sconvolgere le abitudini quotidiane di milioni di cittadini, troppo abituati a credere che l’acqua venga da un posto solo – dal proprio rubinetto.

Da dove l’acqua venga – o piuttosto, da dove ha smesso di venire – lo sanno invece particolarmente bene gli australiani. Lo sanno perche’ vivono nel continente piu’ arido del mondo, e vi hanno ricostruito a opposte latitudini tutti i piaceri, e i dolori, delle societa’ occidentali. Da almeno 6 anni l’Australia e’ nella morsa di una siccita’ che condiziona la vita della nazione giorno per giorno. Perche’ non basta che i due terzi del continente siano abitati da un deserto rosso, struggente e inospitale. Il cielo degli antipodi e’ ormai troppo terso anche sopra con le terre che sono il cuore del settlement australiano, dove si produce il vino che rivaleggia con gli antichi vigneti d’Europa, dove crescono il grano e la frutta, dove i cowboy australi allevano le loro mandrie colossali. E dove sorgono le grandi citta’ – Sydney, Melbourne, Adelaide, Brisbane.

Sullo sfondo c’e’ un fiume, il Murray Darling, che non e’ un fiume qualunque: il 40% del cibo che si consuma in Australia viene dal suo bacino. E%E2