L’opposizione ormai si attacca a tutto pur di nascondere il suo vuoto di idee

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L’opposizione ormai si attacca a tutto pur di nascondere il suo vuoto di idee

10 Novembre 2008

E’ vero che uno l’opposizione non se la sceglie ed è altrettanto vero che al peggio non c’è mai fine, ma ci dovrebbe essere un limite oltre il quale l’intensità di vuoto politico non dovrebbe avere la possibilità di albergare nelle pagine dei giornali e nei dibattiti TV.

L’elezione del 44esimo Presidente degli Stati Uniti, e la psicosi messianica planetaria che ne è conseguita, in Italia ha avuto un riverbero tipicamente provinciale e tristemente semplicistico. Intendiamoci bene, lungi da me la volontà di sminuire la portata storica e simbolica dell’elezione di Barak Obama alla Casa Bianca, ma le reazioni isteriche e l’appropriazione indebita, che nel nostro Paese, ne ha fatto il maggior partito d’opposizione, ha un vago sapore di vuoto, d’inconsistenza e, se vogliamo, di tristezza.

Tristi erano i visi dello stato maggiore del PD qualche giorno fa in piazza del Pantheon, quando alla presenza di qualche decina di persone (ma la questura dice, non più di tre), probabilmente inconsapevoli, Walter Veltroni tentava, festeggiandolo, di scimmiottare Obama. Il baffo annoiato di D’Alema, il faccione pacioso di Fioroni (al quale stavano ancora traducendo cosa vuol dire “Yes, we can”), lo scaltro Franceschini rassicurato dal fatto che Obama non è socialista, l’Amerikana Melandri di ritorno da New York via Malindi, tutti, proprio tutti (c’era anche Epifani, boh!), obbligati ad ascolatare il segretario in preda ad estasi messianica, che dopo aver annunciato qualche anno fa l’Ulivo mondiale, si appresta ora a profettizzare l’obamismo planetario del quale lui è anche fondatore, perche tre anni orsono ha stretto la mano ad Obama (vedi P.S.).

Il nulla, il vuoto spinto che si è materializzato nell’assurda polemica dell’Obama abbronzato, per il quale il fantomatico duo Veltroni-Franceschini ha chiesto addirittura al Capo del Governo le scuse ufficiali agli USA e “l’impeachment” di Berlusconi. Gianni e Pinotto non avrebbero potuto fare di meglio.

Ma questo è solo l’ultimo atto di questa farsa ormai oziosa alla quale il PD ci sta abituando. Non c’è stato un solo attimo dalle ultime elezioni politiche nel quale l’opposizione abbia dato, non dico valore aggiunto all’azione di governo, ma almeno non ne abbia fortemente rallentato la forza riformatrice.

Il PD sospeso fra Obama e Di Pietro è contro la finanziaria che finalmente taglia la spesa pubblica e gli sprechi, contro Brunetta e la sua lotta ai fannulloni, contro la riforma della scuola e dell’Università, contro il nucleare, appoggiato com’è in tutto ciò dalle falangi della CGIL al servizio di Veltroni e del futuro politico di Epifani.

In questa situazione c’è una sola soluzione, ignorare l’opposizione, andare avanti, decidere, fare, fregandose delle bicamerali “dalemianfiniane” e, se serve, a colpi di fiducia.

P.S. dimenticavo, cari lettori: domani grande manifestazione a San Giovanni, l’intero centrodestra si riunisce gioioso per festeggiare la vittoria del conservatore John Key (47 anni, la stessa età di Obama!) nelle elezioni neozelandesi, dopo anni di regime laburista. Intervenite numerosi!