Luci e ombre della “Caritas in veritate”. Una lettura liberale

L’ultima enciclica sociale di papa Benedetto XVI, Caritas in veritate, ha aperto un dibattito animato, sia per l’autorevolezza dell’autore che per le implicazioni di una tale presa di posizione.

In un focus IBL intitolato “Luci e ombre della Caritas in veritate. Una lettura liberale” (PDF), Carlo Lottieri (direttore Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni) sviluppa una riflessione sull’enciclica che prende in esame soprattutto i giudizi riguardanti il mercato, la globalizzazione, il ruolo dello Stato, l’ipotesi di affidare crescenti competenze ad organismi internazionali.
Secondo lo studioso, è probabile che “chi si aspettava un testo risolutamente antiliberale sarà rimasto un poco deluso”. In effetti, a più riprese il testo esprime un netto apprezzamento per il dinamismo dell’economia libera. Secondo l’autore, però, “manca un rigoroso rigetto del ricorso alla forza (a livello dei fini) e una compiuta comprensione delle virtù del pluralismo concorrenziale (a livello dei mezzi)”.

Per Lottieri, nel testo “a più riprese il piano della giustizia e quello della carità in qualche modo si confondono: con il risultato che la carità rischia di snaturarsi e la giustizia di smarrirsi”. La legittimazione di logiche coercitive trae origine da questo, contro però l’ispirazione fondamentale del cristianesimo. Tutto ciò deriva dal fatto che in larga parte del cristianesimo e quindi anche nel Magistero papale permane una forte “difficoltà a comprendere quanto sia virtuoso lo sviluppo di istituzioni volontarie, pattizie, contrattuali, federali, basate insomma non sulla forza e sulla minaccia, ma su un’adesione spontanea”.

Il focus di Lottieri " Luci e ombre della Caritas in veritate. Una lettura liberale" è liberamente scaricabile qui: (PDF).