Lunedì di passione: le Borse Ue bruciano 200 miliardi, Milano cede il 6%

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Lunedì di passione: le Borse Ue bruciano 200 miliardi, Milano cede il 6%

02 Marzo 2009

Che quella di oggi sarebbe stata una giornata di passione per tutte le Piazze Europee s’era capito già dalla mattina. Le principali borse del Vecchio Continente, partite con il piede sbagliato, non sono riuscite infatti a invertire la rotta: Parigi ha chiuso al ribasso del 4,48%, Francoforte ha ceduto il 3,48%; Londra, spinta dalla crisi del gigante Hsbc, ha lasciato sul parterre il 4,79 per cento. A Piazza Affari, il Mibtel ha perso il 5,67% mentre l’S&P/Mib ha ceduto il 6,02 per cento.

Alla fine le Borse europee hanno bruciato quasi 200 miliardi di capitalizzazione (198 per l’esattezza). Dopo una seduta di forti vendite sui mercati azionari del Vecchio Continente, l’indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha perso 4,8 punti percentuali, scivolando su livelli che non si vedevano dal marzo del 2003 e mettendo a segno il peggior tonfo dallo scorso dicembre. Il «lunedì nero» delle Borse mondiali porta ovviamente con sè un conto salato anche per Piazza Affari dove sono stati bruciati 18,1 miliardi di euro di capitalizzazione. Ora l’intero listino milanese capitalizza circa 301 miliardi di euro. Nel corso del 2009 il Mibtel ha perso un ulteriore 21,7% del suo valore, dopo che nel 2008 il valore degli indici si era praticamente dimezzato.

A completare una seduta da dimenticare c’è anche il cattivo andamento della Borsa di New York con un avvio di seduta di Wall Street quanto mai preoccupante. In generale, sui listini hanno pesato un mix di notizie: dai bilanci negativi degli istituti di credito al dato sul Pil, il peggiore dal 1975, alla politica economica europea che non incontra il favore dei mercati.

Bilanci negativi.
Nell’occhio del ciclone sono finiti i titoli finanziari, dopo le notizie negative annunciate dalla banca britannica Hsbc e dal gruppo assicurativo Aig. Il colosso bancario inglese Hsbc ha confermato la necessità di varare un aumento di capitale. Una richiesta di denaro contemporanea alla pubblicazione di dati di bilancio negativi. La prima banca europea per capitalizzazione ha infatti annunciato un aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), dopo il crollo degli utili del 70% nel 2008 a 5,72 miliardi di dollari, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Questo aumento di capitale sarà il più elevato mai realizzato in Gran Bretagna. Hsbc ha anche annunciato la chiusura delle attività americane di prestiti al consumo per i marchi Hfc e Beneficial e la chiusura della gran parte delle reti negli Usa e ciò porterà alla soppressione di 6.100 posti di lavoro. Il gruppo ha annunciato anche un calo del 28,9% del suo dividendo in dollari per il 2008 a 64 cents, vale a dire un calo del 15% in sterline.

Pil in calo.
La fotografia scattata dall’Istat sullo stato della nostra economia è impietosa: nel 2008 il prodotto interno lordo è calato dell’1% rispetto all’anno precedente. Rivista la stima preliminare del -0,9%. Peggio andò solo 34 anni fa, quando la diminuzione del prodotto interno lordo fu del 2,1%. L’ultima stima ufficiale del governo, quella contenuta nell’aggiornamento del Programma di stabilità, attestava una diminuzione del Pil nel 2008 dello 0,6%.

La politica europea e la bocciatura del piano  per l’Est.
Nell’incontro straordinario tra i 27 leader della Ue è stata bocciata la proposta di un maxipiano di interventi a favore dei Paesi dell’Est: l’Europa interverrà caso per caso nei Paesi a rischio di default, riconoscendo significative differenze tra gli Stati dell’Europa centrale e dell’Est. Giusto o sbagliato che sia, quest’approccio è vissuto come una mancanza di "progettualità" comune (vedi il secco no del cancelliere tedesco Angela Merkel) rispetto ai problemi dell’Est Europa. La conseguenza sul trading giornaliero? Sono stati venduti i titoli esposti su quei Paesi, banche in primis. Così, per esempio, a Piazza Affari hanno ceduto UniCredit (-9,56%) e Intesa Sanpaolo (-8,1%). E, poi, nel classico effetto domino Ubi Banca (-8,73%), Banco Popolare (-8,33%), Mediobanca ( -6,23%), Monte dei Paschi (-6,22%).