Ma quanti banchieri ha incontrato la Boschi?

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Ma quanti banchieri ha incontrato la Boschi?

18 Dicembre 2017

Ad aggiungere un altro tassello all’intrigo bancario e politico che sta erodendo consensi al Pd è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Convocato in audizione dalla Commissione d’indagine sul crac che ha mandato in fumo milioni di risparmi, il titolare di via XX settembre ha in sostanza scaricato quella “palla al piede” di tutta la maggioranza che è diventata Maria Elena Boschi. L’ex ministro ha solo recentemente ammesso di aver avuto incontri con persoanlità istituzionali sulle sorti di Banca Etruria, l’istituto di credito di cui suo padre era vicepresidente, ma oggi Padoan, responsabile formale di ogni pratica legata al settore bancario, dice chiaramente di non aver mai autorizzato nessuno, tantomeno la sua collega di Governo, a farsi carico di un fardello delicato come quello toscano né a occuparsi di qualsivoglia “ricognizione”.  

Proprio ieri, il senatore di Idea Andrea Augello aveva lanciato un alert a Casini, il presidente della Commissione d’indagine: “dopo quanto accaduto durante l’audizione di Vegas – aveva detto – è naturale verificare se un ministro della Repubblica, diverso da Padoan, abbia ricercato e ottenuto incontri con esponenti di vertice di Bankitalia”. Che senso ha allora la dichiarazione odierna di Padoan? Le risposte possibili sono solo due: o la Boschi millanta credito che non ha o il comportamento del Governo, ironizza Augello, è “simile a quello di quando si è ragazzi dove per organizzare una festa ognuno porta qualcosa”. E’ ovvio che non è così, che ogni ministro ha le sue deleghe, che Padoan non si sognerebbe mai di andare in Val di Susa a parlare di Tav con i sindaci della valle senza un’autorizzazione o un incarico di Delrio.

Una terza ipotesi, però, c’è: Maria Elena, semplicemente, ha fatto di testa sua. Con il suo consueto candore, si è prodigata per il bene della “sua” banca incontrando l’ex ad di Unicredit Ghizzoni, il vicedirettore di Bankitalia Panetta, il presidente della Consob Vegas, l’ex numero uno di Veneto Banca Consoli. Quali e quanti altri banchieri, torniamo a chiedere, ha incontrato dunque la Boschi? E perché non dirlo subito con chiarezza? Giusto per capire, non per altro.

A sentire Augello, che fa parte della Commissione di indagine, il quadro della situazione è già abbastanza chiaro: “un ministro delle Riforme costituzionali che si aggira negli uffici degli organi di vigilanza per parlare dei destini di una banca disastrata di cui, come tutti sanno, suo padre è vicepresidente, non ha davvero bisogno di esercitare pressioni che vadano oltre la sua presenza. Se però domani dovessimo scoprire che almeno uno di questi incontri si è svolto mentre erano in corso le ispezioni di Bankitalia,cioè mentre gli ispettori stavano indagando sul padre del ministro, saremmo tutti costretti a cambiare la classificazione di questa situazione da imbarazzante a impresentabile”. 

La Boschi è finita con le spalle al muro e fa finta di non accorgersene. Sono bastate appena due piccole provocatorie sollecitazioni a far venir fuori parte della verità. Ma forse, non ancora tutta.