Macroneggiamenti italiani

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Macroneggiamenti italiani

09 Maggio 2017

Macroneggiamenti italiani. “Lo farà in nome di un nuovo ‘paradigma europeo’ al quale in questi ultimi anni siamo sfuggiti, e al quale dovremo riconvertirci”, scrive Massimo Giannini sulla Repubblica del 9 maggio: per l’illustre commentatore republicone si tratta non tanto di aderire al macronismo, quanto di “convertirsi” ad esso. Mentre per Federico Rampni, sempre sullo stesso numero del quotidiano di Largo Fochetti si deve aderire a un nuovo conformismo, scrive infatti che “Almeno le sue idee, però, si collocano in quello che in America si definisce il mainstream”. Mario Monti dalla sua su Huffington Post Italia, sempre del 9, ci spiega che Macron “unisce un esprit de geometrie cartesiano a un grandissimo fiuto politico”. Ora magari uno può anche credere che Monti sappia individuare un rilevante “esprit de geometrie”, ma che abbia un’idea di che cosa sia “il fiuto politico”, beh, questo ci sorprende davvero.

Un’Unione anonima e fredda.  “Ora nelle piazze europee quelle bandiere anonime e fredde rispuntano con una simultaneità che deve far riflettere”, scrive Pierluigi Battista sul Corriere della Sera del 9 maggio. Il dramma delle persone intelligenti è che anche quando sono spinti a scrivere cose retoriche (sui vari “rispuntare simultanei”), la loro anima critica spunta nel dettaglio: in quel “bandiere anonime e fredde” c’è l’essenza del rapporto dell’Unione europea con i suoi, come chiamarli, “sudditi?”, “cittadini?”, “inquilini?”.

La voce della padrona. “Angela Merkel has dismessed the idea of helping Emmanuel Macron by relaxing eurozone spending rules, quickly putting the onus on France’s next president to implement reforms after his election win”, Stefan Wagstyl, Artheur Beesley e Duncan Robinson scrivono sul Financial Times del 9 maggio che la Merkel ha subito spiegato che non aiuterà Macron rilassando le regole sul debito dell’Unione. Prima, questi, dovrà fare le riforme necessarie. Ci sarà anche un asse franco-tedesco ma il perno intorno cui questo asse ruota è ben fissato a Berlino. L’Unione di questi tempi, per quanto bottegaiamente, ha “eine Reich, eine Volk und ein Kanzlerin”.

Ma chi se ne sbatte di Parigi. “Non pochi in Italia lo scoprono solo adesso, dopo aver cercato di far concorrenza a Lega e M5S con polemiche fuori misura nei confronti dell’Unione Europea e delle sue istituzioni”, dice Giorgio Napolitano al Corriere della Sera del 9 maggio riferendosi allo spirito europeista. Mentre tutti fanno complimenti a Macron, l’ex presidente della Repubblica preferisce concentrarsi negli attacchi a Matteo Renzi.