Manovra 2018: l’Ecobonus cambia, il bonus ristrutturazioni no

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Manovra 2018: l’Ecobonus cambia, il bonus ristrutturazioni no

18 Novembre 2017

Tutto resta uguale. La manovra economica del 2018, in discussione al Senato, dovrebbe prorogare il bonus ristrutturazioni anche per il prossimo anno. E non poteva essere diversamente, trattandosi della legge di bilancio pre-elettorale. Ciò significa che sarà possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia per un tetto di spesa massimo di 96mila euro anche per i lavori avviati a partire dal 1º gennaio 2018. Ragion per cui, si comprende bene che tornare alla detrazione originaria del 36% per un limite di 48mila euro, ora come ora, non conviene a nessuno.

Interventi di manutenzione ordinaria (solo se riguardano le parti comuni degli edifici residenziali) e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, come pure la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi (a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza) e lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche o all’adozione di misure volte a prevenire il rischio di furti, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. Sono solo una parte degli interventi per i quali spetta l’agevolazione fiscale previsti dal Dpr 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia).

Per un bonus che resta invariato, un altro invece cambia (ma non troppo): l’Ecobonus, il pacchetto di agevolazioni per la riqualificazione energetica, infatti, subirà alcune modifiche. Per alcuni interventi (come sostituzione di infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa) la detrazione scenderà al 50%. Resta invece invariato al 65% il bonus per pannelli solari per l’acqua calda, pompe di calore, cappotti termici e altri interventi sull’involucro edilizio. Inoltre verranno confermati gli sconti del 70 e del 75% per i condomini fino a tutto il 2021.

Per quanto riguarda la procedura non ci dovrebbero essere novità: per avvalersi del bonus sulla ristrutturazione edilizia, così come per l’ecobonus e per il sismabonus, è necessario inviare all’Enea, per via telematica, alcune informazioni sugli interventi effettuati, per far sì che l’autorità effettui un monitoraggio per valutare l’impatto dei lavori di ristrutturazione sul risparmio energetico.

Insomma, cambia poco o nulla: si va avanti di bonus in bonus e di proroga in proroga, senza pensare, magari che (forse) varare un piano strutturato per il comparto ristrutturazioni, con agevolazioni già previste e non costantemente in bilico di manovra in manovra, favorirebbe non poco la progettazione di lungo periodo dando dunque ossigeno a tutto l’indotto. Cosa di cui, coi tempi che corrono, le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, avrebbero davvero bisogno.