Marchionne presenta la “sua” Chrysler, punta su 21 modelli e conquista Detroit
04 Novembre 2009
Ventuno modelli entro il 2014, di cui tre lanciati tra il 2012 e il 2013. Poi tre piattaforme in condivisione con Fiat. L’ad del gruppo torinese Sergio Marchionne presenta la "sua" Chrysler con un piano quinquennale di rilancio della casa automobilistica Usa. E lo fa dal quartier generale di Auburn Hills davanti a una platea di 450 persone, tra cui John Elkann, Andrea Agnelli (componente del board Fiat) e Alessandro Nasi (consigliere di Exor e responsabile del business di Cnh).
A Detrot, Marchionne si è presentato da padrone di casa al cospetto dell’agguerritissima stampa americana. E di fronte agli oltre quattrocento ospiti giunti da ogni parte del mondo ha esibito il suo consueto maglione blu e con una calma quasi disarmante ha assicurato che Chrysler "garantirà un ritorno agli investitori" e non deluderà le aspettative, interne ed esterne.
La casa americana intende ridurre da undici a sette entro il 2014 le proprie piattaforme, tre delle quali, come detto, saranno condivise con Fiat. Chrysler potrà contare su 21 modelli entro il 2014 e avrà anche un nuovo logo: registrato il 29 settembre, è caratterizzato da una stilizzazione delle ali attorno all’elemento centrale e non riporta più il marchio ovale al centro ma la scritta su fondo blu.
"È una grandissima giornata per Chrysler e per la sua squadra, che sta lavorando con passione e spero che darà vita a un’azienda dinamica e competitiva", ha detto Marchionne. Poi una battuta sul proprio stato d’animo: "Mi sento come il quinto marito di Zsa Zsa Gabor: so cosa devo fare, ma non so se riuscirò a renderlo interessante". Sul lato finanziario la società è stata "parsimoniosa", ha spiegato Marchionne. Da giugno la sua liquidità è aumentata di 1,7 miliardi di dollari, a 5,7 miliardi di dollari alla fine di settembre.
L’ad torinese è stato accolto sul palco dal nuovo presidente di Chrysler Robert Kidder, che lo ha salutato come "l’uomo capace con il suo team di reinventare il marchio e farlo riemergere più forte di prima. Sergio e la sua squadra – ha detto – stanno reinventando il modello di business di Chrysler in uno con vere economie di scala globale, con una forte attenzione ai marchi". Per Kidder "il successo di Chrysler e dell’industria automobilistica è importante per il rilancio dell’economia americana". A cinque mesi dalla chiusura del procedimento per bancarotta, dunque, la fiducia del board di Chrysler nella possibilità di tornare ad essere un marchio competitivo è "considerevolmente più forte", assicura il presidente, ribadendo che l’azienda intende rimborsare il prestito ricevuto dal governo Usa "con la massima velocità possibile".
Commentando la decisione di General Motors di mantenere il controllo di Opel, l’ad di Fiat e Chrysler ha parlato di "scelta totalmente razionale perché considerando quello che è successo era l’unica soluzione. È una cosa buona per l’Europa perché dovranno razionalizzare le infrastrutture che sono troppo grosse e complesse".
Il rilancio di Chrysler è affidato ai marchi Fiat. E soprattutto a modelli sempre più ecologici e innovativi. Ma anche alla Jeep, il più riconoscibile a livello internazionale tra i vecchi brand di Chrysler: quasi un sinonimo di fuoristrada. Il nuovo piano prevede infatti il pensionamento di diversi degli attuali modelli Chrysler e Dodge. E affida la terza casa automobilistica americana a modelli Fiat e Alfa Romeo, le cui tecnologie saranno alla base anche di nuovi prodotti targati Chrysler.
Nel 2010 uscirà di scena il Jeep Commander, mentre nel 2011 si dovrà dire addio ai Dodge Viper e Dakota e alla Chrysler Sebring. L’anno seguente, quando l’alleanza con Fiat decollerà con lo sbarco dell’Alfa Romeo negli Usa, Chrysler manderà in pensione i Jeep Compass e Patriot e i Dodge Caliber e Avenger, ma anche il Chrysler PT Cruiser. Nell’arco dei prossimi anni, inoltre, Chrysler prevede di far uscire dal mercato anche il Grand Caravan, lasciando così solo il Chrylser Town and Country come l’unico minivan della società.
L’anno prossimo Chrysler farà esordire i restayling del Jeep Grand Cherokee e della berlina Chrylser 300. Le vere novità arriveranno dal 2011, anno in cui è previsto l’esordio sul territorio americano della Fiat 500 prodotta in Messico. Nel 2012, dopo anni di assenza, sarà reintrodotta sul mercato statunitense l’Alfa Romeo: il primo modello ad a essere lanciato sarà la MiTo, seguita all’inizio del 2013 da una berlina midsize e dall’Alfa Milano. Più in generale, il nuovo piano prevede l’introduzione della tecnologia MultiAir di Fiat anche sui veicoli tradizionalmente marchiati Chrysler.