McChrystal chiede rinforzi e un cambio di strategia a Kabul

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

McChrystal chiede rinforzi e un cambio di strategia a Kabul

22 Settembre 2009

Il Generale americano responsabile delle forze NATO in Afghanistan Stanley McChrystal, ha avvertito in via confidenziale che, se non verranno incrementate le risorse, la missione internazionale presente in quel Paese potrebbe fallire.

Il rapporto racchiuso in 66 pagine alimenterà un dibattito sempre più bipartisan sulla questione se il presidente americano Barack Obama dovrebbe finalmente accogliere la richiesta dei generali dell’esercito sull’aumento delle truppe pagando, con molta probabilità, il prezzo di ulteriori vittime americane.

Il documento, pubblicato lunedì scorso sul sito del Washington Post, chiede un cambio fondamentale nella strategia in Afghanistan mettendo come priorità la salvaguardia della popolazione civile come misura per guadagnare la fiducia degli afghani. “Il successo non è assicurato solo con l’aumento del numero delle forze. Ma continuare ad avere delle risorse limitate causerà con molte probabilità il fallimento della missione”, si legge nel rapporto sottoposto lo scorso mese a Robert Gates, il segretario americano alla Difesa. “Gli insorgenti non possono sconfiggerci militarmente, ma siamo noi stessi che possiamo sconfiggerci da soli”, dice il documento che aggiunge: “Preoccupandoci di proteggere solo le nostre forze, abbiamo lavorato con delle modalità che ci mantengono – fisicamente e psicologicamente – distanti dalla gente che cerchiamo di proteggere”. Gli ampi contenuti del rapporto erano già stati sbandierati da alcuni ufficiali americani, ma questa è la prima volta in cui vengono resi pubblici i dettagli. Su richiesta del governo, alcuni passaggi erano infatti stati bloccati.

La relazione chiede di velocizzare l’addestramento delle forze di sicurezza afghane e afferma che sia il governo di Kabul che la missione militare internazionale – cioè l’International Security Assistance Force (ISAF) – hanno bisogno di migliorare in tempi brevi le loro prestazioni per riuscire a conquistare la fiducia della popolazione locale. “La debolezza delle istituzioni statali, le dannose azioni degli intermediari, la diffusa corruzione e l’abuso di potere dei diversi ufficiali, ma anche gli errori dell’ISAF stesso, hanno dato agli afghani ben poche ragioni per appoggiare il proprio governo”, commenta il Generale McChrystal nel rapporto.

L’uccisione della scorsa settimana a Kabul di sei militari delle truppe italiane con un’autobomba ha messo in evidenza che la situazione militare in Afghanistan sta peggiorando proprio quando l’incertezza politica è in aumento a causa delle polemiche sulle elezioni presidenziali dello scorso mese. Un osservatore sostenuto dalle Nazioni Unite ha ordinato di riconteggiare i voti; un fatto che potrebbe ribaltare l’esito iniziale che ha proclamato in testa il presidente Hamid Karzai, nonostante il nuovo conteggio debba ancora iniziare sul serio.

Lo scorso fine settimana, il portavoce del contingente americano ha dichiarato inoltre che il Generale McChrystal stava ultimando i dettagli per la richiesta dell’incremento delle truppe, anche se quest’ultima non è ancora stata effettivamente consegnata a Washington. In una serie di interviste televisive realizzate nel weekend, Obama ha affermato che, prima di considerare la possibilità di dispiegare nuove truppe per rafforzare il contingente di 68 mila forze già presente in Afghanistan, vuole prendersi del tempo per determinare la giusta strategia per questo Paese. Il presidente americano ha quindi negato le accuse fatte dai media secondo cui i suoi assistenti avrebbero chiesto al Generale McChrystal di trattenere temporalmente la richiesta di aumentare le forze americane. Per di più, la scorsa settimana, il capo del Joint Chiefs of Staff (Stati Maggiori Riuniti, ndt) Mike Mullen aveva detto al Congresso di attendersi “in un futuro molto vicino” la richiesta del Generale McChrystal per l’aumento delle truppe e di altre risorse.

Il rapporto di McChrystal offre anche la prospettiva della percezione americana degli insorgenti, che lui suddivide in diversi gruppi. Tra questi, il Generale include anche i Talebani della Quetta Shura del Mullah Mohammed Omar, i militanti che operano dalla città pachistana di Quetta. Proprio lo scorso weekend, il Mullah Omar – il leader che volò in Pakistan in seguito all’espulsione dei Talebani nel 2001 – ha ammonito il presidente Obama sull’inutilità di aumentare le truppe in Afghanistan, affermando poi che la missione americana avrà lo stesso destino del caduto impero di Alessandro Magno.

Nella relazione del Generale McChrystol, inoltre, si legge che il secondo maggior gruppo d’insorti è la rete di Haqqani, che gode di un sistema di sostegno che va dal Pakistan alle aree del Golfo Arabo e che è legata ad al-Qaeda, la rete islamica del terrore. Il terzo gruppo militante più importante è quello di Hazb-e-Islami Gulbuddin, le cui basi si trovano nelle tre province afghane e nel Pakistan. Il rapporto afferma infine che i militanti islamisti hanno costituito reti anche nelle stesse prigioni afghane.

Tratto dal Financial Times © .

Traduzione di Fabrizia B. Maggi.