“Meglio andare al voto e liberarsi di questa incomoda frangia finiana”

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“Meglio andare al voto e liberarsi di questa incomoda frangia finiana”

04 Novembre 2010

 Anche lui è stato cofondatore di un partito, Alleanza nazionale, ma quando ha avuto sentore che il leader stesso del partito stava tradendo certi valori se ne è allontanato. E lo ha fatto proprio a causa delle prese di posizione pubbliche di Gianfranco Fini in occasione del referendum abrogativo della Legge 40/2004. Gaetano Rebecchini per un decennio è stato il più illustre esponente della componente cattolica di An, già membro della famiglia Pontificia ai tempi di Giovanni Paolo II, presiede da oltre dieci anni il Centro di Orientamento politico e circa due anni fa ha ricevuto una visita: il finiano Andrea Ronchi – fedelissimo di Fini e suo amico personale – a nome del presidente della Camera gli chiede di aderire alla fondazione FareFuturo assicurandogli che non si sarebbe trattato dell’embrione di un nuovo soggetto politico ma di un laboratorio culturale. La promessa viene disattesa e ieri Rebecchini ha deciso di abbandonare formalmente FareFuturo.

Perché, Ingegnere Rebecchini?

Io e Gianfranco Fini abbiamo fatto insieme Alleanza Nazionale e lo conosco: lui soffre della sindrome del “cambiamento facile”, passa da certi convincimenti ad altri e pure quelli che sembrano in lui più stabili poi subiscono mutamenti radicali. L’ho scritto ad Afolfo Urso (leggi qui la lettera inviata al Segretario Generale di Ff, ndr): le posizioni culturali coltivate da questo think-tank, FareFuturo, sono lontane dalle mie e da ciò che tradizionalmente si può definire “destra”.

Cosa è oggi la Destra?

Destra e Sinistra sono due categorie completa mente diverse rispetto a una volta, perfino rispetto a qualche anno fa, quando il confronto era su questioni socio-economiche. In presenza di un partito comunista molto forte , quando si parlava di sinistra si individuava quella parte politica che più sosteneva certe tesi socio economiche e destra quella che si richiamava a una concezione più liberale, fondata sul principio di libertà. Oggi non c’è più la lotta di classe: tutti siamo d’accordo su certi problemi sociali che affliggono il nostro tempo. Quindi se ancora vogliamo usare quei termini, destra e sinistra, bisogna applicarli a due modi di vivere, a due concezioni di vita.

E quale è oggi la concezione di vita di un uomo di Destra e quale quella di uno di Sinistra?

Una si richiama ai valori che sono nella tradizione, quelli trasmessi dai padri, ai richiami che sono anzitutto di carattere religioso e che sono la guida per affrontare i problemi della modernità accelerati dalla tecno-scienza, dello sviluppo delle scienze e delle tecnologie. Dall’altra parte c’è chi è portato a proiettarsi nel futuro senza troppo rispetto nei valori che gli sono stati trasmessi e quindi è portato ad andare incontro e verso concezioni utopiche. E Fini?

E Fini?

Fini non ha mai avuto le idee chiare. E’ uno che cambia continuamente, uno che non ha riferimenti fissi. Soprattutto, è circondato da persone "pericolose", alcune intelligenti come Benedetto Della Vedova, altre (e mi riferisco ai vari Bocchino, Granata, Filippo Rossi) piuttosto sconsigliabili. Rossi per esempio è uno che sostiene tesi apertamente relativiste e che, come altri a lui vicini, guarda al futuro in maniera spregiudicata. Quando il Papa parla di valori non negoziabili si riferisce a quei “pilastri”, che se la società dovesse perdere di fronte all’aggressività dei problemi che la tecno scienza ci mette davanti (penso ai temi che investono la biologia o la genetica) verrebbe a morire l’essenza dell’essere umano stesso. La politica deve essere subordinata al rispetto di valori di riferimento precisi senza dei quali non si sa dove si va a finire. Vedere una persona come Fini, che pur di perseguire il suo particolare disegno e la sua ambizione non ha avuto il minimo senso di responsabilità, lascia senza parole.

Dove crede che arriverà Fli?

Difficile dirlo, ma sono molto preoccupato. André Malraux, ministro della cultura di De Gaulle, disse “Il Ventunesimo Secolo o sarà religioso o non sarà”: è quasi un’affermazione apocalittica ma deve farci riflettere. Quando qualcuno per ragioni di carriera politica  o ambizioni personali non vuole approfondire certe tematiche mi preoccupa: e Fini è uno di questi. Lui è talmente accecato dal risentimento per fatti che lo hanno personalmente colpito, che rischia di condurre questo suo drappello di persone allo sbaraglio. Da parte di Fini c’è conquista del potere per il potere. Non ci sono ideali di fondo.

Domenica da Perugia il Presidente della Camera molto probabilmente annuncerà l’appoggio esterno al Governo, come valuta questa ipotesi e che effetti avrà sulla Legislatura?

Fini ha capito che se si dovesse andare presto alle elezioni per lui sarebbe un disastro. Anche le alleanze così eterogenee di cui si sente parlare sono troppo difficili da combinare. Non credo che Casini, che ora è corteggiato da una parte e dall’altra, potrebbe finire per fare un accordo con il cofondatore del Pdl. Casini ha ben presenti certi ideali, Fini no. E Casini sa che Fini su certi temi è pericolosissimo.

Qual è lo scenario più verosimile: governo tecnico o voto anticipato?

Aspetto di vedere come si comporterà a Perugia. Ma di certo anche l’appoggio esterno non sarà duraturo. Quando si arriverà al punto di varare certe leggi, che siano quelle della giustizia o del fine vita, prevedo due scenari: o si spaccherà il suo gruppo o voterà contro e provocherà la caduta del Governo.

Meglio andare alle urne o tirare a campare?

Meglio andare alle urne e liberarsi di questa incomoda e pericolosa frangia finiana. Se si andasse a votare Berlusconi potrebbe ancora farcela. Anche perché non vedo alternative al Cavaliere: non c’è una sinistra responsabile e non ci si può fidare di Fini.

Crede che inchieste giudiziarie e notizie su escort rubacuori possano danneggiare Berlusconi?

Anzitutto il Presidente del Consiglio dovrebbe evitare di metterci di fronte a uscite estemporanee e gaffe che spiazzano un po’ tutti. Ma devo essere sincero fino in fondo e mi sento di dire una cosa per certi versi non bella da dire: io penso che quando lui si comporta in certi modi piace alla gente. E’ come se agendo in un certo modo (dal mio punto di vista non apprezzabile) si garantisse la possibilità di essere rieletto. Ma mi auguro che chi è più vicino a lui lo induca ad essere più prudente. Berlusconi non è un esempio di virtù ma ha tante altre qualità.

C’è accanimento nei confronti del Premier?

Assolutamente, ed è evidente. Certo è, ripeto, che lui si pone quasi  in modo tale da suscitare questo accanimento. Certe situazioni non aiutano la stabilità ma è assurdo pensare di far cadere questo Governo. E Fini muove proprio in quella direzione. In una situazione di crisi che non è solo italiana, ma europea e internazionale, non si può giustificare la caduta di un Governo con argomenti come quelli di cui parlano in questi giorni i media… Silvio Berlusconi ha dato vita a un cambiamento della politica italiana: il bipolarismo, che deve essere confermato. Personaggi come lui sono straordinari. Mi viene da citare ancora De Gaulle in Francia, ma De Gaulle capì che per continuare se stesso doveva fare quella riforma costituzionale che ha poi dato continuità al suo movimento. Mi auguro che anche Berlusconi cominci a pensarci.