Meglio non trovarsi sulla scialuppa di salvataggio con un animalista
15 Luglio 2011
In un recente convegno animalista, un filosofo etologo e una studiosa di Leibniz hanno sostenuto che, nella classica scialuppa di salvataggio, costretti a scegliere tra il proprio cane e un bambino mai visto prima, si dovrebbe sacrificare il secondo, in base a un’etica antispecista, che non riconosce gerarchie ontologiche tra i viventi. A tali posizioni non si ha nulla da obiettare, mancando misure comuni di ragionevolezza e di buonsenso. C’è solo da chiedersi perché si dovrebbero, poi, condannare quanti, ritenendo la terra un’immensa scialuppa di salvataggio in cui non c’è posto per tutti, gettano a mare gli estranei. Forse la colpa dei nazisti non è quella di privilegiare gli ariani ma di ritenerli ontologicamente superiori. Una differenza essenziale per chi entra in un forno crematorio! In un’ottica antinazista, verrebbe soppresso non perché ritenuto inferiore – uomini e animali sono tutti uguali – ma perché non fa parte della comunità di cui ci si deve prendere cura.