Mentre al G20 si discute di Italia e Efsf, Draghi taglia i tassi dell’euro

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Mentre al G20 si discute di Italia e Efsf, Draghi taglia i tassi dell’euro

Mentre al G20 si discute di Italia e Efsf, Draghi taglia i tassi dell’euro

04 Novembre 2011

Nel primo dei due giorni del G20 di Cannes, a occupare la scena politico-economica europea è stato Mario Draghi. La prima decisione del neo Presidente della Banca centrale europea è stata di abbassare dell’0,25 per cento i tassi di interesse.

Una scelta forte, a sorpresa e inaspettata che ha fatto volare le borse, ma che, al contempo, non è stata salutata con entusiasmo in Germania. Draghi ha anche precisato, durante la sua prima conferenza stampa da Presidente della Bce, che “per riportare la fiducia degli investitori nei titoli di Stato i Paesi come l’Italia devono mettere in ordine le finanze pubbliche e fare le riforme strutturali”. Più tedesco dei tedeschi insomma.

Mentre Draghi dava una prima e decisiva impronta al suo mandato al vertice dell’Eurotower, il primo giorno di G-20 a Cannes andava avanti. Negli stand della cittadina marittima francese tutta l’attenzione è stata rivolta alla definizione della dotazione e del ruolo del fondo di stabilizzazione europeo, l’Efsf.

Soprattutto sono state messe sotto analisi ed esame le economie e le ricette presentate dai governi dei PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), ovvero quei paesi europei con alto indebitamento e crescita anemica, ora costretti, sotto l’urto dei mercati, a intraprendere riforme dall’impatto sociale spesso insostenibile.

L’Italia, la più grande economia nel gruppo dei paesi in questione, è stata l’osservata speciale. A Cannes Silvio Berlusconi ha annunciato che chiederà la fiducia sulla legge di stabilità e sul maxiemendamento messo sul tavolo con il CdM di mercoledì notte. L’approvazione dovrebbe arrivare in tempi rapidi: entro martedì o al più tardi mercoledì con un passaggio parlamentare che si annuncia pieno d’incognite.

A dire il vero già prima del G20 c’erano stati una serie di incontri importanti al centro dei quali si trovava la Grecia che sembrava ormai vicina al fallimento controllato. Ma l’annuncio shock del premier greco Papandreu di un referendum sugli aiuti economici, ha rimesso in discussione il programma di sostegno economico ad Atene da 130 mld. di euro approvato solo la scorsa settimana.

La decisione di Papandreou non è affatto piaciuta a Francia e Germania, tanto che il premier greco ha deciso – dopo l’incontro, con annesso ricatto, di mercoledì notte a Cannes con l’adorable couple, Merkel e Sarkozy – di annullare il referendum e si è dichiarato disponibile ad un governo di transizione che porti ad elezioni anticipate.

In ogni caso, come spiegato da un editoriale di Klaus-Dieter Frankenberger di ieri sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’uscita della Grecia dall’euro zona a questo punto non è più un tabu. Durante il pre-vertice con il presidente francese Nicolas Sarkozy, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, i vertici Ue e quelli del Fondo Monetario Internazionale è stata chiesta chiarezza a Papandreou: cosa vuole fare la Grecia?

In ogni caso, per ora, sembra che sarà sospesa la terza tranche di aiuti, in attesa che Atene dimostri maggiore senso di responsabilità. Sempre prima dell’inizio del vertice c’è, poi, da registrare che, ancora una volta, Angela Merkel ha dimostrato di essere l’unico leader forte in questo momento difficile: la Cancelliera ha incassato l’accordo sulla tassa sulle transazioni finanziarie, inizialmente ostacolata dagli Stati Uniti, che le tornerà utile per la campagna elettorale contro la sinistra tedesca.

Il primo giorno del vertice di Cannes è stato molto intenso ma certo non è stato quel trionfo (molto personalistico) nel quale il presidente francese voleva trasformare l’intero evento. In conferenza stampa Nicolas Sarkozy ha toccato tutti i punti caldi della situazione economica e politica. Il primo è stato, naturalmente, la Grecia.

Il Presidente francese si è rallegrato dei progressi dimostrati dalla Grecia nelle ultime ore. Francia e Germania – entrambe desiderose che la Grecia resti nell’euro ma senza scrupoli nel paventare l’idea che si vada avanti senza Atene – hanno chiesto alla Grecia maggiore responsabilità in cambio degli aiuti e la classe politica greca sta cercando di barcamenarsi tra senso di responsabilità, committment europeista e principio democratico.

Sarkozy ha anche parlato dell’Italia, dichiarando l’importanza dell’economia italiana per l’Unione Europea. “La situazione economica internazionale è grave, ma ogni paese, seppur nell’ambito di un generale coordinamento internazionale, cercherà al proprio interno le proprie soluzioni. Solo così si potrà salvare l’Euro” ha detto Sarkozy.

C’è la voglia di tutti i componenti del G-20 di lavorare a contrastare ciò che frena la crescita. Alcuni stati hanno bisogno di consolidamento fiscale, altri di misure diverse. Gli Stati che hanno un surplus si devono impegnare a spendere di più. Sul EFSF, che vede coinvolti anche altri partner extra-europei ed il Fondo Monetario Internazionale, Sarkozy ha detto che, al tempo giusto, verranno date informazioni più dettagliate.