Messico. Pastore tossicomane sequestra aereo: “Guidato da Dio”

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Messico. Pastore tossicomane sequestra aereo: “Guidato da Dio”

Messico. Pastore tossicomane sequestra aereo: “Guidato da Dio”

10 Settembre 2009

È finita bene e, tutto considerato, non poteva andare altrimenti per i 104 passeggeri e gli otto membri dell’equipaggio di un Boeing 737 della compagnia messicana AeroMexico che ieri sono stati protagonisti di un rocambolesco dirottamento messo in atto, a dire del suo autore, "per rivelazione divina". Nonostante il finale da operetta, la vicenda era sembrata un affare molto serio quando si è appresa la notizia del sequestro di un aereo in volo dalla località turistica di Cancun a Città del Messico.

Dirottato in volo, il Boeing è poi atterrato all’aeroporto della capitale, dove dopo momenti di paura passeggeri e equipaggio scesi incolumi dal velivolo e la polizia ha arrestato un un pastore evangelico boliviano che ha detto di avere agito "per una rivelazione divina".

A scendere ammanettati dall’aereo, in verità, grazie alle immagini della Tv sono stati viste scendere diverse persone, tanto che si era parlato di otto-nove pirati dell’aria. Successivamente però è stato chiarito che nella confusione erano stati arrestati anche alcuni passeggeri mentre il governo messicano riferiva della confessione di Josè Marc Flores Pereyra, 45 anni, pastore boliviano di una Chiesa cristiana, residente da 17 anni nella città messicana di Oaxaca. La «una rivelazione divina» si sarebbe manifestata in volo.

Pereyra ha detto di avere avuto la percezione che "il Messico fosse in pericolo, a causa di un terremoto". Anche se non è chiaro quale sia stato il nesso logico, l’uomo ha deciso il dirottamento, ha spiegato Genaro Garcia Luna, responsabile della sicurezza messicana, affermando che il sequestratore ha obbligato il pilota a sorvolare sette volte Città del Messico. Flores Pereyra, ha aggiunto, era già noto alla polizia in quanto alcolizzato, tossicodipendente e autore di un furto. L’uomo ha spiegato che "l’ordigno" con cui aveva minacciato di far saltare tutti in aria erano in realtà due lattine di succo di frutta: "Ho preso due lattine ‘Jumex’, le ho riempito di terra e vi ho appiccicato due piccole luci", ha confessato.

Nelle dichiarazioni alla polizia, l’uomo ha spiegato che il giorno del sequestro era il 9 settembre 2009, e cioè il 9/9/99, che – ha aggiunto – ha un valore cabalistico, visto che se ribaltando le tre cifre si ottiene la sequenza 6,6,6, che secondo alcune superstizioni è il numero del diavolo. A bordo del Boeing 737 dell’AeroMexico, i cui passeggeri erano prevalentemente di nazionalità messicana, americana e francese, non sono stati trovati ordigni esplosivi, ha assicurato il ministro messicano dei Trasporti, Juan Molina.

"Siamo riusciti a prendere il controllo in tre minuti", hanno detto i responsabili dell’operazione, precisando che non ci sono stati feriti. "È stata un’azione pulita", hanno aggiunto le fonti, rilevando che al blitz sulla pista dell’aeroporto hanno preso parte decine di poliziotti federali. Il volo 576 dell’AeroMexico, era stato fatto parcheggiare in una zona dello scalo nota come "La Gota", area preparata appositamente per i casi di minacce con esplosivi. Subito dopo, gli uomini della polizia federale hanno circondato l’aereo, armati con mitragliette e dotati di giubbotti antiproiettili. Sul posto c’era anche un elicottero e diversi mezzi delle forze di sicurezza. A dare l’allarme allo scalo della capitale messicana era stato il pilota.