Ncd: un atto di coraggio e di amore per l’Italia
15 Maggio 2014
Il Nuovo Centrodestra è nato meno di sei mesi fa da un atto di coraggio e di amore per l’Italia. E’ il primo partito italiano senza un euro di finanziamento pubblico, edificato con la sola forza dell’entusiasmo, della voglia di tornare a fare politica e di concepire la politica come servizio.
In pochi mesi Ncd ha costituito oltre 12mila circoli in tutta Italia, ha superato i 120mila iscritti e registrato l’adesione di oltre 4mila amministratori locali, ha celebrato un’assemblea costituente, ha eletto i propri organi statutari e alle prossime elezioni sarà presente in tutte le circoscrizioni europee e in oltre l’85 per cento dei comuni superiori ai 15mila abitanti chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni.
Soprattutto, l’atto di coraggio delle donne e degli uomini del Nuovo Centrodestra ha evitato all’Italia un drammatico salto nel buio nel pieno di una crisi senza precedenti, ha rilanciato la sfida per una riforma strutturale che renda il nostro Paese più forte e competitivo, ha colorato con le ricette liberali e riformiste un governo di emergenza che senza Ncd sarebbe stato ostaggio del partito delle tasse e della conservazione; insomma, ha girato lo specchietto retrovisore e intende offrire a un’area che è maggioranza nel Paese una prospettiva di speranza, di fiducia, di futuro.
Con questa carta d’identità il Nuovo Centrodestra si presenta per la prima volta di fronte agli elettori. Per noi è un po’ come affrontare un esame di maturità anticipato di un anno: lo studente è promettente, certamente passerà l’esame ma si è rimboccato le maniche per superarlo con il migliore risultato possibile. Ne va infatti non solo e non tanto del destino di un progetto e delle persone che in nome di questo progetto si sono messe in gioco: ne va soprattutto del futuro di un’area politica che senza di noi sarebbe stata destinata all’irrilevanza.
Noi non vogliamo che in Italia non vi sia alternativa a dover scegliere tra la sinistra e lo sfascismo. Non permetteremo che il frutto avvelenato della crisi che ha investito l’Italia sia un bipolarismo strabico e distorto nel quale il pendolo sia condannato a oscillare tra il socialismo europeo e il disfattismo protestatario; nel quale il centrodestra sia ridotto a una forza marginale e residuale, rassegnata allo sconfitta perché c’è chi in questi mesi ha sbagliato tutto e ora si ritrova a vedere il niente davanti a sé.
Noi crediamo che i cattolici liberali, i laici riformisti, i popolari, i moderati, gli italiani che credono nella centralità della persona e nel valore delle comunità, meritino una adeguata rappresentanza e un grande futuro. Per questo già al nostro primo appuntamento elettorale abbiamo deciso di guardare avanti e di scommettere con Angelino Alfano su un progetto ambizioso che possa aggregare, nel comune orizzonte ideale del popolarismo europeo, una vasta area alternativa alla sinistra.
Oggi ci unisce l’idea di una nuova Europa e proposte concrete per realizzarla: dalla lotta agli sprechi a una moneta unica in grado di difendersi e competere sul piano globale, da una nuova solidarietà fra Stati al Mediterraneo come frontiera comune europea. Per l’avvenire, il sogno di un grande centrodestra e di un futuro migliore per i nostri figli edificato sulle solide radici di quei principi che hanno fatto grande il nostro Paese, che ci sono stati tramandati di generazione in generazione e che senza il nostro coraggio avrebbero perso cittadinanza in una politica che deve invece ritrovare la sua anima.
(L’editoriale del Coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra, Gaetano Quagliariello, apre uno speciale interamente dedicato a NCD allegato al settimanale «Tempi»)