Nel 2010 la crescita sarà moderata e la disoccupazione aumenterà

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Nel 2010 la crescita sarà moderata e la disoccupazione aumenterà

21 Gennaio 2010

La crescita nell’area euro nel 2010 avrà un ritmo moderato e la disoccupazione aumenterà. L’allarme arriva dalla Banca Centrale Europea ed è contenuta nel Bollettino di gennaio.

"Il Consiglio direttivo – si legge nel Bollettino – si aspetta un moderato ritmo di espansione economica nell’area nel 2010, riconoscendo che il processo di recupero risulterà probabilmente discontinuo e che le prospettive restano soggette a incertezza". Per la Bce infatti "alcuni dei fattori che sostengono la ripresa hanno un carattere temporaneo".

Le ultime informazioni, rileva l’Istituto di Francoforte, “confermano che l’attivitá economica nell’area dell’euro ha continuato ad espandersi sul fine del 2009, dopo l’incremento sul periodo precedente dello 0,4% del Pil in termini reali nel terzo trimestre dello scorso anno”. La zona euro, sottolinea, “ha beneficiato dell’inversione del ciclo delle scorte e della ripresa delle esportazioni, nonchè dei significativi interventi di stimolo macroeconomico in atto e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario”. Alcuni dei fattori che sostengono la ripresa, osserva la Bce, “hanno tuttavia carattere temporaneo. Inoltre, è probabile che l’attivitá sia frenata per un certo periodo dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso nei settori finanziario, sia all’interno che all’esterno dell’area dell’euro”. In aggiunta , sottolinea, “il baso grado di utilizzo della capacità produttiva potrà verosimilmente ridurre gli investimenti e la disoccupazione nell’area dell’euro dovrebbe seguitare ad aumentare in certa misura, attenuando la crescita dei consumi. Di conseguenza ci si attende che l’economia dell’area cresca ad un ritmo moderato nel 2010 e il processo di recupero potrebbe risultare discontinuo”.

Secondo l’Istituto di Francoforte, è probabile che nell’anno appena cominciato l’attività sarà frenata per un certo periodo dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso nei settori finanziario e non finanziario, sia all’interno che all’esterno dell’area euro. Da qui l’esortazione, affinché i governi si decidino ad “attuare tempestivamente strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose, fondate su ipotesi di crescita realistiche e incentrate soprattutto sulla riforma della spesa”. Francoforte ammette inoltre che “l’attuale impegno dei governi ad avviare il processo di risanamento al più tardi nel 2011, spingendosi ben oltre il parametro dello 0,5% del Pil all’anno in termini strutturali, rappresenta il requisito minimo per tutti i paesi dell’area dell’euro”. Secondo la Bce, inoltre, il successo delle strategie di riequilibrio dei conti “dipenderà essenzialmente anche dall’esistenza di norme di bilancio e istituzioni nazionali adeguate e richiederà trasparenza delle procedure di bilancio, nonché statistiche di finanza pubblica complete e affidabili”.

Sul fronte fiscale invece, per la Bce “gli sgravi andrebbero considerati soltanto nel medio periodo, una volta che i Paesi avranno recuperato un sufficiente margine di manovra nei bilanci”. Il "rigorista" Tremonti può ritenersi soddisfatto.