Nel balletto delle nomine spunta il nome di Petraeus per la Cia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Nel balletto delle nomine spunta il nome di Petraeus per la Cia

07 Aprile 2011

Barack Obama è appena partito, al momento senza avversari autorevoli, per la riconcquista della Casa Bianca e già impazzano le voci su un possibile cambio ai vertici della Cia.

Da tempo si sussurra che Leon Panetta, l’ attuale numero uno delle spie, sia in corsa per sostituire Robert Gates, anch’ egli in annunciata uscita prima del 2012, al vertice della Difesa, in un balletto di nomine che porterebbe l’ ammiraglio Stavridis alla guida delle operazioni della Marina e il generale Cartwright all’ ambita postazione che Mike Mullen lascerà a settembre.

La novità di queste ore, che molto sta facendo discutere gli osservatori d’ intelligence e politica negli Stati Uniti, consiste nella possibilità che un calibro da novanta come David Petraeus, soprannominato dagli ammiratori King David, possa in tempi brevi occupare la poltrona piu’ prestigiosa della Compagnia spionistica a stelle e strisce.

Il  famoso generale a quattro stelle sta per abbandonare il comando delle forze americane in Afghanistan, accortosi d’ esser giunto vicino al limite delle proprie energie psicofisiche e comunque desideroso di servire il Paese in altre vesti. Un’ ala del partito repubblicano corteggia Petraeus da anni, considerandolo un candidato potenzialmente vincente per le presidenziali, e certamente lo stesso ufficiale valuta l’ipotesi come possibile e lusinghiera, riservandosi di valutare la tempistica.

Gli strateghi vicini ad Obama, sempre molto efficaci nella pianificazione millimetrica delle campagne elettorali, considerano ora allettante l’ idea di piazzare il generale intellettuale ai servizi segreti, consci che se diventasse realtà coglierebbero i classici due piccioni con una fava: un buon direttore bipartisan per la Cia e un ostacolo in meno sul cammino del presidente in carica verso le urne incombenti.

Alcune fonti- vedremo a breve se confermate- raccontano che Petraeus non sarebbe insensibile alla prospettiva Langley. In fin dei conti potrebbe ben essere la penultima tappa d’ una grande carriera.