Nel quartier generale del PdL già si pensa al governo

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Nel quartier generale del PdL già si pensa al governo

14 Aprile 2008

Nel quartier generale del PdL, all’Auditorium della Tecnica a Roma, si respira un’aria di grande soddisfazione. Stavolta sono i candidati del centrodestra a non nominare mai Walter Veltroni, salvo dover rispondere alle domande dirette di qualche cronista che tira in ballo il candidato del Pd. Le parole spese, in questa serata di vittoria del centrodestra, sono tutte per il Governo che verrà e per i progetti da realizzare e le promesse da tradurre in realtà. Come il taglio della spesa corrente che porterà a una riduzione della pressione fiscale o la necessità di riforme istituzionali.

Gianfranco Fini: Il dialogo sulle riforme dipende da Veltroni
Viene accolto dagli applausi Gianfranco Fini quando fa capolino da un’entrata secondaria all’Auditorium dell’Eur. Si prepara per la prima diretta (con Porta e Porta) e non appena presa la parola assicura: “Governeremo per cinque anni: far leva sulla Lega, definendola come un elemento di instabilità, vuol dire confondere i propri desideri con la realtà. La coalizione guidata da Berlusconi, ha vinto le elezioni con una larga maggioranza alla Camera e al Senato, come noi avevamo previsto”. E le riforme? “Se ci sarà dialogo dipende dall’opposizione e da come vorrà interpretare il suo ruolo. Se sarà pregiudiziale e dirà no – prosegue – a prescindere dal contenuto delle proposte è un conto. Se invece Veltroni terrà fede all’impegno di valutare volta per volta ogni singolo provvedimento si apre uno scenario diverso e si potrà dialogare nel rispetto dei ruoli”.

Ignazio La Russa: Grande fiducia tra PdL e Lega
I dati più significativi di questa tornata elettorale sono due: che il centrodestra ha stravinto sia alla Camera, sia al Senato e che il Carroccio è diventato il terzo partito del Paese. Una sorpresa per tutti, quella dell’affermazione netta e decisa della Lega, che per molti desta un po’ di preoccupazione. Non per Ignazio La Russa, che parla di grande fiducia tra i due partiti. “La Lega avrà 22 seggi al Senato, se anche ne avesse avuti 15 sarebbe stata decisiva lo stesso. Come lo è stata nel corso dei cinque anni di Governo che ci hanno visti impegnati a cambiare quell’Italia che certo non si meritava quello che ci siamo lasciati alle spalle: il Governo Prodi”.

Carlo Giovanardi: Casini capisca che il vero partito dei moderati è il PdL
“Sono soddisfatto soprattutto da Popolare europeo: il fatto che il 40% degli italiani abbia creduto in questo progetto è un fatto straordinario. Noi abbiamo deciso di rimanere nel PdL peché il nostro progetto era ed è dentro questo partito. L’Udc ora dovrebbe prendere atto che il grande partito dei moderati italiani è questo”. Carlo Giovanardi è soddisfatto del risultato e certo, come i suoi compagni di partito, che la convivenza con la Lega sarà all’insegna dell’amicizia. “Come è stato per cinque anni”, dice, “quando abbiamo governato per cinque anni serenamente. Del resto – ha concluso – quando ci sono le condizioni per governare si governa bene”.

Maurizio Gasparri: Avremo  circa 70 senatori al Senato
Le parole dell’ex ministro delle comunicazioni sono entusiastiche. “I primi dai sono stati subito un’iniezione di fiducia e ora – ha detto Gasparri a l’Occidentale – in attesa di quelli definitivi, siamo fiduciosi di avere una larghissima maggioranza al Senato che possa tendere verso i 70 senatori, quindi 25 in più rispetto alle previsioni”.

Paolo Bonaiuti: Porteremo l’Italia fuori dal tunnel
Cravatta fucsia e abito scuro, Paolo Bonaiuti, non nasconde l’entusiasmo quando parla di “vittoria degli italiani che chiedevano un cambiamento”. E su Silvio Berlusconi dice: “La gente ha scelto un uomo credibile, esperto e capace di tradurre gli impegni presi in fatti e azioni concrete”. E’ certo che il PdL e i suoi alleati garantiranno un governo stabile e promette: “porteremo l’Italia fuori dal tunnel”.

Renato Brunetta: Grande responsabilità per chi ha vinto, grande riflessione per chi ha perso
“Mantenere la spesa corrente sotto controllo in modo da ridurre la pressione fiscale”. Renato Brunetta è un economista e quando gli viene chiesto cosa farà il PdL per l’Italia risponde con decisione: “crescita, meno tasse, più occupazione”, perché è sulla crescita dell’economia, su azioni di contrasto alla disoccupazione e sulla riduzione delle tasse che sarà concentrata la politica economica del nuovo Governo Berlusconi. Secondo Brunetta quando saranno definitivamente confermati i dati che vedono il centrodestra in vantaggio di circa 10 punti – “3,5-4 milioni di voti in più incoronano queste elezioni come la più grande vittoria di un Paese in Europa”, ha detto – sarà possibile “fare le riforme istituzionali, cambiare la Legge elettorale e governare nell’interesse del Paese e degli italiani che hanno scelto con un margine che non lascia dubbi”.

Luca Barbareschi
Entra nel quartier generale del centrodestra con passo deciso, Luca Barbareschi. Quasi fosse un politico di “professione”. “Questo Paese rischiava  di rimanere fuori da logiche economiche importantissime e ora dobbiamo batterci per fare delle cose serie”. E a chi gli chiede cosa si sentirebbe di dire a Veltroni, Barbareschi risponde “Mi dispiace!”. Ma lo fa con un’espressone compiaciuta e  il sorriso sulle labbra.