Nella guerra tra Putin e Medvedev c’entrano le spie ma pure la Rete
13 Aprile 2011
Da molto tempo gli esperti di cose russe- quelli che specialmente ai tempi dell’Unione Sovietica si definivano cremlinologi- analizzano lo stato dell’arte nella tenzone che vede protagonisti Dmitry Medvedev e Vladimir Putin, una lotta tra vecchi amici di San Pietroburgo che non lesina sorprese e veleni in vista dell’appuntamento cruciale delle prossime presidenziali.
L’ultimo terreno di scontro rischia di diventare quello delle nuove tecnologie, e in particolare l’utilizzo sul suolo patrio di Skype, Gmail e Hotmail. Ha acceso la miccia lo scorso otto aprile un funzionario dell’Fsb, quel servizi segreto interno al centro di varie polemiche tra fazioni, osservando che i programmi dotati di sistemi crittografici stranieri possono nuocere gravemente alla sicurezza nazionale. A qualche osservatore, dopo quest’esterrnazione è venuto il dubbio che il loquace 007 possa aver avuto alte ispirazioni politiche, specie tenendo conto di quanto accaduto, anche grazie al sapiente uso dell’informatica, in Nordafrica.
Una fonte del Cremlino, a stretto giro di posta, si è premurata di rassicurare la cittadinanza amante del computer e le aziende occidentali messe nel mirino, facendo sapere che il signor Andreechkin, il portaparola dell’ ex Kgb sulla vicenda, ha superato la sua autorità, e comunque non compete alle spie impostare la politica internet della Russia.
Dmtry Peskov, portavoce del primo ministro Putin, ha dal canto suo espresso una sorta di comprensione nei confronti dell’Fsb, affermando che la sua posizione è ben comprensibile visti i compiti assegnati.
Medvedev, che utilizza ogni giorno Twitter, è sostenitore dell’uso di internet nel Paese, e sta sollecitando il governo a spostare progressivamente buona parte dei servizi on line , lo scorso gennaio, a Davos, ha ribadito di essere fermamente contrario ad ogni limitazione della libertà di navigazione sulle reti.
Tra conservatori e innovatori gli scambi di colpi dovrebbero continuare senza soluzione di continuità. Il fenomeno internet farà da spettatore interessato; l’intelligence moscovita non potrà che recitare da attrice, con ogni probabilità dell’ ennesimo film bellico.